Molotov contro la villa del magnate russo

Castiglioncello, danneggiata domenica sera la porta di ingresso della proprietà di Timur Zaynutdinov

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di Michela Berti

Viale Biagi al numero civico 14, splendida villa con il lungo recinto color sabbia che fa solo immaginare cosa ci sia dietro. Piscina, parco con alberi secolari e tanta magia. Ma il muro di recinzione è spezzato da quella porta d’ingresso che domenica sera è stata colpita dal lancio di una bomba molotov che ha causato un principio d’incendio. Una molotov contro quella che un tempo fu la villa Pontello, oggi di proprietà dell’imprenditore russo Timur Zaynutdinov. Subito sono scattate le indagini dei carabinieri per individuare i responsabili del gesto. Saranno utili le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza della villa per risalire agli autori di questo gesto. A chiamare i carabinieri e i vigili del fuoco sono stati i vicini di casa, allertati dalla fiammata provocata dal lancio della bottiglia. Il nucleo investigativo dei Carabinieri tiene aperte tutte le ipotesi senza escludere un gesto emulativo di atti simili già avvenuti in Italia contro proprietà di cittadini della Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. L’imprenditore russo frequenta lo splendido mare di Castiglioncello soprattutto in estate con la moglie e i figli e in questo periodo la famiglia non si trova in Italia. Sarebbe lui ad aver acquistato dall’agenzia immobiliare Lionard Luxury Real Estate anche lo storico hotel Godilonda per trasformarlo in resort di lusso ma lungaggini burocratiche sul cambio di destinazione d’uso sembrano condizionare la ristrutturazione di questo hotel che, in stato di degrado, grida vendetta.

La villa del magnate russo porta il nome dei Pontello, famiglia di imprenditori edili di Firenze che furono proprietari della Fiorentina negli anni ‘80 e ‘90. I Pontello a inizio anni 2000 venderono la villa a un professionista di Firenze, quindi circa otto anni fa ci fu una nuova vendita, stavolta all’imprenditore russo che ne è attuale proprietario.

Sull’episodio il sindaco di Rosignano Daniele Donati – che ieri in tarda mattinata non era ancora stato messo a conoscenza dell’episodio – non si è sbilanciato in attesa di conoscere i motivi del gesto. Non resta in silenzio invece il Partito comunista che scrive: "Denunciamo con forza il diffondersi su tutto il territorio nazionale di atti fascisti di russofobia. Non si era mai sentito di un episodio di tale gravità sul territorio del Comune di Rosignano, facciamo appello alle istituzioni affinché disinneschino il pericoloso clima di caccia al russo scatenato da governi di tutta l’Europa cosiddetta “democratica”. Questo atto non sarà dimenticato. Nessuno spazio a chi professa odio. Ricordando che al Comune di Rosignano è stata conferita la medaglia di bronzo al merito civile per gli eventi della seconda guerra mondiale e che siamo la terra che ha ospitato varie medaglie d’oro al valor militare per la resistenza antifascista, precisiamo che i conti con fascisti e razzisti li abbiamo chiusi nel 1945, con buona pace di chi li vorrebbe riabilitare".