Morte di Denny, altri due arresti

Cittadini tunisini, per ora iscritti nel registro degli indagati solo per spaccio di droga. Presi dai carabinieri

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Due stranieri di nazionalità tunisina di 30 e 33 anni sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Livorno, il primo a Livorno (nella zona di piazza Mazzini dove prolifera lo spaccio di droga), il secondo a Udine. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip del Tribunale di Livorno, su richiesta del pubblico ministero Giuseppe Rizzo che dirige le indagini per la morte di Denny Magina, il 29enne caduto dal quarto piano di via Giordano Bruno 8 alle tre del mattino il 22 agosto, in circostanze ancora non chiare. I due tunisini per ora sono stati iscritti nel registro degli indagati solo per spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli investigatori dell’Arma hanno appurato che i due arrestati avevano trasformato l’abitazione che occupavano abusivamente in via Giordano Bruno 8, dove si trovava Denny Magina la notte tra il 21 e il 22 agosto, in una centrale dello spaccio, conosciuta e molto frequentata. In quella abitazione si vendeva di tutto: cocaina, marijuana e hashish. I carabinieri hanno appurato che la costante disponibilità di stupefacenti era nota ai consumatori livornesi al punto che spesso le consegne avvenivano senza contatto telefonico. Infatti sono stati identificati 20 acquirenti. Denny Magina è precipitato dal quarto piano di via Giordano Bruno alle tre del mattino di lunedì 22 agosto ed morto alcune ore dopo in ospedale. Aveva precedenti per spaccio. Era nell’alloggio in compagnia di altre persone, tutti nordafricani eccetto uno, implicati in attività di spaccio. Di questi due, un livornese e un tunisino, sono stati arrestati dagli agenti della squadra mobile a settembre per una fallita rapina, gli altri due sono finiti in manette martedì. In via Giordano Bruno, in seguito a esposti e proteste dei residenti, si sono susseguiti interventi delle forze dell’ordine nel tempo, ma dopo l’attività di spaccio è sempre ripresa. Fino al gravissimo fatto accaduto il 22 agosto, che ha rappresentato il superamento di un limite oltre il quale la tensione, la rabbia e l’allarme dei cittadini di via Giordano Bruno sono saliti ai massimi livelli. La situazione era ormai sfuggita di mano? Perciò è suonato il campanello d’allarme per forze dell’ordine e istituzioni. L’alloggio di via Giordano Bruno 8 è ancora sotto sequestro e la Procura, che coordina le indagini condotte dai carabinieri, ha aperto un fascicolo per omicidio. Dall’autopsia sul corpo di Denny terminata il 31 agosto, eseguita dai medici legali Luigi Papi e David Forni (nominati dalla Procura), coadiuvati da un tossicologo e dal dottor Carlo Volponi (consulente dei genitori di Denny) non sono emersi fino ad ora elementi che avvalorino una morte causata da lesioni antecedenti al volo dalla finestra. La notte tra il 21 e il 22 agosto alcuni testimoni hanno sentito grida e parole concitate provenire dall’abitazione al quarto piano, dopo Denny è precipitato.

Monica Dolciotti