E' morto Angelo Chessa, una vita spesa a cercare la verità sul Moby Prince

Era il figlio del comandante di quella tragica notte. Il sindaco di Livorno, Salvetti: "Con il fratello Luchino si era battuto per individuare la verità e per tenere alta la reputazione del padre"

Moby Prince

Moby Prince

Livorno, 11 giugno 2022 - È morto a Milano all'età di 56 anni Angelo Chessa, primario di ortopedia, figlio di Ugo, comandante del traghetto Moby Prince che sitrasformò in un rogo mortale al largo di Livorno nel 1991. Insieme al fratello Luchino ha combattuto per anni, attraverso un comitato, in Parlamento e nelle aule dei tribunali per fare luce sulla tragedia che costò la vita al padre e ad altre 140 persone con un solo superstite. La tragedia nella notte del 10 aprile 1991: alle 22.25, il traghetto Moby Prince della Navarma entrò in collisione con l'Agip Abruzzo, petroliera della Snam, a 2,7 miglia dalla costa. Fu l'inferno: morirono in 140 - di cui 26 sardi - tra passeggeri e equipaggio del Moby. Si salvò solo Alessio Bertrand, mozzo del traghetto che partito alle 22 era diretto a Olbia. Tutti salvi sulla nave Agip. 

Cordoglio del sindaco di Livorno Luca Salvetti e dell'amministrazione comunale per la morte di Angelo Chessa, «scomparso prematuramente a causa di una lunga malattia», per «anni, insieme al fratello Luchino si era battuto per individuare la verità sul rogo del Moby Prince avvenuto la notte del 10 aprile 1991 davanti al porto di Livorno, e per tenere alta la reputazione del padre. Insieme alle associazioni ha dato un contributo fondamentale per riaprire le inchieste e attivare le commissioni parlamentari che devono fare luce sulla tragedia e sulle tante lacune emerse nella ricostruzione dell'incidente e sugli interrogativi aperti. La scomparsa di Angelo Chessa sarà un ulteriore stimolo per l'Amministrazione per non dimenticare, né ora né mai e per stare al fianco dei familiari delle vittime del Moby nell'inseguire giustizia e verità»