Multe a chi le sta antipatico, vigilessa sospesa

Il caso della vigilessa interdetta. La prima denuncia ai carabinieri

STOP AI VERBALI Le multe inventate dalla vigilessa sono state annullate. Ora la donna è stata interdetta

STOP AI VERBALI Le multe inventate dalla vigilessa sono state annullate. Ora la donna è stata interdetta

Piombino, 19 settembre 2018 - E’ partita da Piombino l’indagine che ha portato all’interdizione di 6 mesi dai pubblici uffici di una vigilessa di Follonica  accusata di inventarsi le multe nei confronti di persone con cui aveva litigato o, a suo parere, avevano commesso qualche sgarbo nei suoi confronti, come una vicina colpevole di avere il cane che abbaiava. Oltre all’interdizione Tiziana Izzo, 41 anni, residente a Piombino, dovrà rispondere di accesso abusivo a sistemi informatici, falso materiale e falso ideologico commesso da privato, falso materiale commesso da pubblico ufficiale, abuso d’ufficio. Il provvedimento di interdizione, in attesa del processo, è stato disposto dal gip di Firenze Fabio Frangini, su richiesta della pm Ester Nocera della procura fiorentina, titolare dell’inchiesta vista la natura distrettuale di alcune delle accuse contestate. L’indagine prende le mosse nell’estate del 2017 da una informativa di reato inoltrata dai carabinieri del Nucleo Operativo di Piombino, nata a seguito della segnalazione da parte di alcuni cittadini di elevazione di multe per violazione del codice della strada nei loro confronti ritenuti inesistenti.

In particolare c’è una denuncia presentata nello scorso settembre da parte di due coniugi che erano stati multati per sosta vietata a Baratti. Ma i due avevano installato sull’auto un sistema di rilevamento satellitare Gps accreditato legalmente in quanto facente parte di un pacchetto assicurativo. E il Gps aveva escluso la presenza dell’auto a Baratti nel giorno in cui era stata elevata la multa. Per cui l’infrazione era clamorosamente smentita.

Un anno di indagini sinergiche effettuate dai carabinieri con la collaborazione dei comandi di polizia municipale di Follonica e Piombino (competente per la gestione della contravvenzioni elevate per conto della Società Parchi dove la Izzo aveva prestao servizio prima che nel Comune di Follonica) caratterizzate da riscontri documentali ma anche tecnologici (analisi dei computer, immagini, tracce Gps ed altro).

I riscontri hanno evidenziato come in diverse circostanze la vigilessa, ora interdetta, avesse elevato numerose contravvenzioni per rivalsa personale quando espletava servizio prima per conto della Parchi Val di Cornia e poi della Polizia Municipale di Follonica. Il Gip presso il Tribunale di Firenze, concordando sulla proposta inoltrata dalla Procura della Repubblica del capoluogo regionale, nell’evidenziare il disegno dell’indagata che ha approfittato del suo ruolo per danneggiare persone a lei non gradite, distribuendo in maniera sistematica finte multe per violazione del codice della strada ed evidenziando il serio pericolo di reiterazione del reato, ha emesso l’ordinanza di applicazione della misura interdittiva della sospensione del pubblico ufficio, notificata alla donna dai carabinieri di Piombino.