Murale, scattano denunce Intanto torna il disegno

Piombino, continua con un nuovo capitolo, la vicenda a Baratti. Nella notte l’opera, cancellata da scritte nere, è stata rifatta su carta e incollata

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La vicenda del murale a Baratti si arricchisce di un altro capitolo. Dopo l’azione di Ozmo che ha disegnato le effigi di antiche monete sulle mura della Fonte di San Cerbone, c’è stata la successiva opera di ignoti che hanno coperto di vernice nera i disegni. E ieri mattina nuova sorpresa: via la vernice nera e sono tornate le monete. Ma con una novità, i disegni sono stati fatti su carta che che è stata poi incollata al muro. Quindi abbiamo: un muro dipinto, una vernice nera che cancella il dipinto e un mascherone di carta incollata sul muro che ripropone le effigi delle monete.

In tutta questa storia c’è poi la polemica che non accenna a placarsi. Anche perché se da una parte ci sono coloro che plaudono all’opera dello street artist Ozmo, ci sono altre persone che ritengono un danno intervenire su un manufatto antico come la fonte di San Cerbone che ha un’origine storica antica e che la leggenda fa risalire addirittura allo sbarco del Santo a Baratti. In effetti la fonte si trova a poche decine di metri dalla chiesina di San Cerbone che è stata costruita proprio dove sarebbe sbarcato il Santo. Comunque al di là di tutte queste opinioni esiste una legge che tutela i beni sottoposti a vincolo e la fonte di San Cerbone è un bene vincolato. Per cui sono partite segnalazioni alle autorità preposte e sarebbero in corso indagini, per ora nei confronti di ignoti, per danneggiamento. La Soprintentendenza ai beni culturali è l’istituzione chiamata a tutelare in primis i beni sottoposti a vincolo, ma su questa vicenda stanno indagando anche le forze dell’ordine.