Mussolini è ancora cittadino onorario di Livorno: via alla richiesta di annullamento

La proposta del consigliere comunale Marco Cannito

L'aula del consiglio comunale di Livorno

L'aula del consiglio comunale di Livorno

Livorno, 11 gennaio 2019 - Forse non tutti sanno che Mussolini aveva la cittadinanza onoraria di Livorno. La rossa Livorno, quella dove nacque il partito comunista. La città dei Ciano, dinastia chiave a sostegno del governo Mussolini. "Scherzi" della Storia, coincidenze che si perdono nei decenni. E dagli archivi del Comune emerge la cittadinanza onoraria al dittatore. A far riemergere la circostanza e a notare che la cittadinanza onoraria a Mussolini è ancora in vigore è stato il consigliere comunale Marco Cannito, capogruppo di Città Diversa

Cannito presenterà l'atto nel prossimo consiglio comunale, in programma il 17 gennaio, nella città amministrata dal sindaco Cinquestelle Filippo Nogarin. Nell'atto, che sarà discusso al punto 5 dell'ordine del giorno, si parla infatti della proposta di «annullamento deliberazione nø151/1923: Conferimento della cittadinanza onoraria livornese a S.E. Benito Mussolini».

«Avevo sentito dire che la cittadinanza onoraria a Mussolini era ancora in vigore - spiega Cannito - e avevo sentito dire che negli anni passati a toglierla ci avevano provato i socialisti, ma senza successo. Allora ho fatto fare una verifica negli archivi storici comunali dagli uffici ed è emerso che la delibera c'era e che è valida a tutt'oggi fino a quando non ci sarà una deliberazione contraria per toglierla».

«Ed è per questo che nella prossima seduta consigliare - aggiunge Cannito - presenterò una deliberazione consiliare di annullamento di quella conferita nel 1923. Non si tratta però di una valutazione storica sul Fascismo e su Mussolini, che è lasciata appunto agli storici - puntualizza il consigliere comunale -, ma una deliberazione di questo tipo che rimane intatta è un segno incompatibile con i valori democratici e costituzionali, con la storia di Livorno del secondo dopoguerra e con i valori fondamentali contenuti nello statuto comunale».