Nasce il comitato del sì all’opera

Piombino, Taradash e Giovannini primi firmatari. "Bollette alte e incertezze, il terminal gas è necessario"

C’è chi dice sì. +Europa lancia il comitato nazionale per il Sì al rigassificatore di Piombino. Promotori e primi firmatari dell’iniziativa sono Alessandro Giovannini e Marco Taradash, candidati di +E rispettivamente alla Camera dei Deputati nel collegio plurinominale Toscana P02 e al Senato nel collegio Toscana 1. "È il momento delle scelte. È il momento di prendere una posizione chiara, aperta, responsabile. È il momento di dire sì al rigassificatore di Piombino e di superare i ’no’ a tutto, segno di una cultura e di una politica radicata sull’egoismo", si legge nel testo che accompagna la raccolta firme per l’adesione al Comitato, disponibile sul sito di +Europa. "Per anni, certa politica ha appaltato l’energia dell’Italia a un Paese straniero, rendendoci dipendenti. E adesso, adesso che i rapporti con la Russia sono irrimediabilmente compromessi, ne paghiamo tutti il prezzo: forniture del gas tagliate, prezzi esorbitanti, costi della benzina aumentati, bollette sempre più alte. Un vero e proprio salasso per cittadini e imprese. Per questo - scrivono Taradash e Giovannini - è ora di cambiare. È ora di rendere il Paese libero e indipendente dal gas russo. Il primo passo per farlo è proprio questo: dire sì a un’opera sicura, vale a dire il rigassificatore di Piombino. Un’opera che fornisce 5 miliardi di metri cubi all’anno, cioè il 13% dell’import dalla Russia, coprendo il 6,5% del fabbisogno nazionale. Come dimostrano altri esempi in italia e nel mondo, non solo non ha rischi ma è un esempio virtuoso di sviluppo sostenibile, proprio a vantaggio dei territori, con i quali verranno concertate le più ampie compensazioni".