Msc Cristiana, lo sbarco contestato della nave carica di auto nuove

E’ un caso la richiesta di accosto della nave noleggiata da Grimaldi

Corsini

Corsini

Livorno, 2 gennaio 2019 - L’occasione è stata, come citato anche nell’interrogazione parlamentare che abbiamo riportato nei giorni scorsi, il contestato sbarco della Msc Cristiana carica di auto nuove. Sbarco chiesto dal gruppo Grimaldi – che ha noleggiato la nave – per l’accosto 42 del molo Italia: ma non concesso dalla Capitaneria che aveva ricordato le norme in vigore, secondo le quali chi ha banchine in concessione – e il traffico Grimaldi auto ha quella del terminal Sintermar – non può chiedere ulteriori accosti pubblici.

A cavallo della fine dell’anno c’è stato un fitto intreccio di comunicazioni tra la direzione centrale della Grimaldi da Napoli e dalla sua agenzia livornese Ghianda, la Capitaneria di porto e quindi - quando sembrava che la Capitaneria volesse addirittura imporre il dirottamento della Msc Cristiana in altro porto - addirittura con la Regione e con il ministero delle infrastrutture e trasporti. Da qui la dura interrogazione di oltre trenta parlamentari di Forza Italia - guidati dall’onorevole Mulé - che ha attaccato sia il comandante del porto sia l’Autorità marittima di sistema accusando entrambe le istituzioni di non far abbastanza per favorire il lavoro portuale.

La vicenda della rsi è poi risolta nella giornata di lunedi quando, dopo ulteriori febbrili interventi, le è stato concesso un altro accosto pubblico, quello alla radice della sponda est della Darsena Toscana (a fianco del terminal Lorenzini) dove la nave ha velocemente scaricato le sue auto provenienti dal nord Europa. L’Avvisatore Marittimo ha registrato la partenza della Msc Cristiana dopo le operazioni per la tarda serata dello stesso giorno. Disinnescata  la mina Msc Cristiana, rimane lo strascico dello scontro, formalmente corretto ma nella sostanza dirompente, che da tempo coinvolge il porto dei ro/ro e dei ro/pax. Uno scontro che ha alla base la crescita esponenziale di questo traffico sul porto labronico, sia per la sua posizione strategica, sia per la concorrenza in atto tra due dei principali armatori del settore, i gruppi Grimaldi ed Onorato.

Nel tentativo di non scontentare nessuno dei due gruppi, a fronte di una oggettiva carenza di accosti dedicati, sia l’Autorità marittima che l’Autorità portuale sono finiti più d’un volta sotto il tiro incrociato non solo dei diretti interessati ma anche delle rappresentanze degli operatori portuali e ultimamente dei gruppi parlamentari.  Il tentativo dell’Autorità portuale di dare una chance a Grimaldi per i suoi ro/pax - un terminal provvisorio su banchina pubblica in Darsena Toscana - ha provocato l’intervento sanzionatorio dell’Autorità marittima che ha addirittura sequestrato gli impianti Grimaldi e fatto intervenire la Procura della Repubblica. L’iniziativa dell’Autorità portuale aveva già scatenato il gruppo Onorato che ha accusato l’AdSP di aver di fatto contravvenuto alle norme di una gestione unica dei traffici passeggeri spettante alla Porto 2000. E c’è il sospetto che il congelamento della formalizzazione della vittoria di Onorato e Msc per la Porto 2000 - con pesanti ricadute d’immagine e di introiti - sia la conseguenza indiretta di questo scontro.