"Occorrono svolta e tariffa puntuale"

Federico Mirabelli, segretario dell’Unione comunale del Pd, a ruota libera su termovalorizzatore e rifiuti

Passione politica e tuta blu. Questo è l’identikit di Federico Mirabelli, 46 anni, operaio metalmeccanico e segretario dell’Unione Comunale di Livorno del Pd. Ha per le mani ora una patata bollente: il futuro del termovalorizzatore di Aamps. Perciò giovedì ha incontrato la delegazione dei sindacati al completo (confederazioni, categorie e Rsu) di Aamps. Al suo fianco c’era Piero Tomei in veste di responsabile ambiente della segreteria del Pd.

I sindacati sostengono che la continuità del termovalorizzatore è necessaria per il bene della città. Si avvii subito il rinnovo dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) e si racconti la verità alla città. È d’accordo Mirabelli?

"Dentro il Pd abbiamo fatto una riflessione sulla documentazione prodotta da Amaps e consegnata dall’amministrazione alla riunione di maggioranza il 18 luglio. Abbiamo chiesto: un’integrazione della documentazione perché quello che ci è stato dato è la fotografia del passato. Noi vogliamo gli elementi per valutare le prospettive future, la nuova gestione dei rifiuti e le ricadute per la città della chiusura del termovalorizzatore. Se porterà ad aumentare la Tari, o effetti sul bilancio del Comune (taglio dei servizi). Inoltre chiediamo di sapere se la scadenza del 10 settembre per il rinnovo dell’Aia ci permetterà di proseguire la discussione".

I sindacati sono preoccupati perché i nuovi impianti sono lungi dal venire.

"Tra la chisura del Picchiani e i nuovi impianti passeranno tre anni. Occorre capire come si gestirà il flusso dei rifiuti a Livorno".

Sul procedimento per il rinnovo dell’Aia per il termovalorizzatore siete d’accordo?

" Se non si fa, per legge l’impianto va chiuso entro novanta giorni a partire dal 10 settembre. La procedura è questa, perciò chiediamo al sindaco di fare un confronto con le categorie economiche e le organizzazioni sindacali sul fine vità del termovalorizzatore".

Non è tardi per discutere del termovalorizzatore? Siamo alle porte con i sassi.

"La scandenza è prossima e il confronto si intensifica per fare una scelta consapevole che a un certo punto sarà irreversibile".

Il Pd livornese come guarda ai termovalorizzatori di nuova generazione?

"La Regione nel piano rifiuti regionali ha detto no ai termovalorizzatori e al conferimento in discarica oltre il 10% per privilegiare il riciclo. Oggi il nostro termovalorizzatore ci permettere di chiudere il ciclo dei rifiuti. La vera sfida sarà ridurre i rifiuti, per la quale occorre far cambiare passo alla raccolta differenziata per abbassare le quantità di indifferenziati. Ma occorre più sensibilità tra i cittadini che potrebbero essere incentivati con l’introdurre della tariffa puntuale. Infatti stiamo chiedendo da tempo di iniziarne la sperimentazione alla Leccia e Scopaia"

Sarà decisivo l’incontro di lunedì 1° agosto?

"Sarà importante per avere le informazioni chieste ad Aamps e ReteAmbiente".

Livorno rischia un’emergenza rifiuti come Roma?

"No. E bisgnerà fare di tutto per evitarlo".

In Pd è in rotta di collisione con la giunta sul termovalorizzatore?

"Nessuno scontro, solo confronto".

Monica Dolciotti