"Caso Aamps, il tutti contro tutti che non fa bene a Livorno"

La posizione del comitato "Oltre l'inceneritore": "Situazione prevista e prevedibile, adesso occorrono vere soluzioni"

L'inceneritore di Livorno (Foto Novi)

L'inceneritore di Livorno (Foto Novi)

Livorno, 13 gennaio 2023 - Sulla vicenda inceneritore, che sta tenendo banco in questi giorni in ciuttà, registriamo anche l'intervento del comitato "Oltre l'inceneritore", che riportiamo integralmente.

"Sulla prospettiva molto poco rosea dei conti di Aamps stiamo assistendo in questi giorni a delle vere e proprie “risse” a mezzo stampa tra chi cerca di svicolare, scaricare colpe, strumentalizzare, mistificare, giustificare l'ingiustificabile e tirare facili bordate su una situazione ampiamente prevedibile. Noi del Comitato Oltre l'inceneritore partendo da aprile del 2019 prima e poi da luglio 2021, abbiamo cercato in tutti i modi (ostacolati prima dalle burocrazie comunali e poi da una dissennata gestione amministrativa) di coinvolgere la cittadinanza in una raccolta firme per arrivare attraverso un referendum sullo spengimento dell'inceneritore entro marzo 2023 a realizzare una impiantistica “alternativa” meno inquinante. Purtroppo non siamo riusciti a trasmettere efficacemente una visione d'insieme alla cittadinanza, che solo a noi e ad alcune forze politiche di minoranza che all'epoca ci sostennero pareva chiarissima, una visione che, trasformata in espressione della volontà dei cittadini, avrebbe potuto pesare su certe dinamiche territoriali e regionali che già all'epoca palesavano evidenti lacune".

"Tali lacune - si legge ancora nella nota diffusa dal comitato "Oltre l'inceneritore - si sono presto trasformate in un mantenimento dello status quo caratterizzato non da impianti efficienti, remunerativi e da tecnici preparati, ma dall’imporre ai cittadini tariffe sempre più alte. Se è vero che le responsabilità tecnico – politiche di questa situazione sono chiare e quantificabili, non serve però a niente il “te lo avevo detto”, o il farla pagare a chi non si è dimostrata all'altezza, serve invece rimboccarsi le maniche e decidersi a fare le necessarie scelte non fatte finora. È necessario evitare che Aamps e il suo inceneritore rimangano uno di problemi fondamentali per Livorno e la salute dei lavoratori e dei cittadini. Prima di tutto è indispensabile che la proprietà di Aamps smetta di sognare che il nuovo impianto semmai previsto a Peccioli sia la soluzione anche perché, ammesso che lo facciano, seppur “abbellito” resta un inceneritore. Deve quindi imporre a Retiambiente il rapido avvio di una progettazione di un trattamento meccanico e biologico evoluto devi rifiuti che può ridurre fino all’80% la quantità di rifiuti che oggi vengono bruciati al Picchianti".

"E siccome occorrono dai 2 ai 3 anni per la sua realizzazione - prosegue la nota - dobbiamo comunque perseguire la strada dello spengimento dell’inceneritore condividendone i costi che si genereranno con tutto il contesto dell’area vasta ma anche regionale stante le manifeste lacune. Quanto alla richiesta di un Tavolo romano per l'inceneritore avanzata dalla Lega, ben venga se accelera il percorso descritto, ma non deve essere fatto per far sopravvivere un impianto oramai esaurito".

"Ancora una volta la nostra proposta è aderente alla realtà - conclude il comitato "Oltre l'inceneritore" - non depista l’attenzione su obbiettivi momentanei e si preoccupa di pianificare concretamente il futuro prescindendo da un atteggiamento della politica regionale, che ha purtroppo buoni alleati anche sul nostro territorio, che vuole fare di Livorno la pattumiera della Toscana a costo nostro. Poi nel 2024 i livornesi valuteranno.