Omaggio all’arte barocca Il restauro

Sono state curate le statue in San Ferdinando grazie al contributo del Rotary Club di Livorno

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Il Rotary Club di Livorno ha presentato il restauro di statue marmoree di grande pregio appartenenti alla Chiesa di San Ferdinando: Sant’Edoardo Re e Sant’Enrico di II di Germania, entrambe opere in marmo bianco di Carrara dell’artista Giovanni Baratta (1670-1743). "Sono anni – sostiene Fabio Matteucci, Vice presidente del Rotary – che perseguiamo un disegno di sostegno allo sviluppo turistico, economico, culturale e sociale della città, quest’anno ci siamo concentrati molto sulla rivalutazione artistica e culturale delle opere livornesi, in particolare del suo barocco, e la scelta è ricaduta obbligatoriamente sulla Chiesa di San Ferdinando". Sono state dunque scoperte le due statue restaurate, ad opera dello staff della restauratrice Valeria Pulvirenti, ma in questo importante obiettivo il Rotary Livorno è stato affiancato dalla Soprintendenza ai beni artistici e architettonici e dalla Bcc, la cui presenza in questa iniziative è stata ribadita da Paolo Corrieri, Consigliere di amministrazione della banca. Grande soddisfazione è stata espressa dal Vescovo di Livorno Simone Giusti: "Volge al termine il restauro della chiesa iniziato 14 anni fa. Questa chiesa, ridotta quasi in macerie dopo la seconda guerra mondiale, testimonia l’orrore della guerra che proprio in questi giorni torna protagonista nelle nostre vite". Poi la proposta di Monsignor Giusti: "Ammiriamo il barocco livornese tra i più belli della Toscana, e ci accorgiamo che manca ancora un ambone degno, sarebbe importante, in accordo con la soprintendenza, trovare un artista contemporaneo che possa completare quest’opera". A rafforzare le parole del Vescovo Giusti è intervenuto anche Padre Luigi Buccarello, Ministro Generale dell’Ordine dei SS. Trinitari che ha parlato della presenza dei Trinitari a Livorno. L’assessore Lenzi ha invece parlato della vocazione politica del barocco che si è sviluppato "anche Livorno, che è la frontiera della Toscana, in quanto città storicamente aperta a tutti i popoli, deve recuperare la propria identità di frontiera aperta e in dialogo". Il Questore Roberto Massucci ha evidenziato l’importanza di rendere partecipi a queste iniziative anche i giovani, per coinvolgerli nella conoscenza della bellezze artistiche della città.

Simone Bacci