Omicidio di Riotorto, le testimonianze dei parenti della vittima

Sentiti tre nipoti insieme alle amiche di Simonetta Gaggioli

Nuova udienza in Corte d’Assise del processo ad Adriana Gomes accusata di aver ucciso la suocera Simonetta Gaggioli con un’overdose di farmaci. Dopo le testimonianze dei carabinieri che svolsero i rilievi il 3 agosto del 20919 quando il corpo della donna fu trovato in un sacco ai bordi della vecchia Aurelia vicino al bivio di Riotorto, ieri sono stati ascoltati altri testimoni citati dall’accusa. In particolare i tre nipoti di Simonetta Gaggioli, delle amiche della donna e altre persone che la conoscevano. Si è cercato di ricostruire la situaizone familiare che ha preceduto la morte di Simonetta, il periodo nel quale la donna (che abitava in precedenza a Follonica) viveva in un appartamento a Riotorto con il figlio Filippo Anbreani, la nuora Adriana Gomes e i tre nipotini. E’ emerso che in famiglia c’erano litigi anche di una certa frequenza, ma dalle testimonianze non sono emerse dichiarazioni di Simonetta che facevano riferimento a timore per la propria vita o a un clima di violenza e ostilità nei suoi confronti. "E’ vero – spiega l’avvocato Francesco Nardini difensore di Adrtiana Gomes – i litigi ci sono stati, ma come possono avvenire in ogni famiglia". Nardini dopo il ricovero in ospedale di Simonetta avvenuto il 13 luglio 2019 per errore nell’assunzione di pastiglie di xanax, cita anche un malore della donna avvenuto precedentemente: "stiamo parlando di una persona che aveva problemi di salute e che faceva confusione nell’assumere farmaci".