"Non è possibile, non ci crediamo". Sgomento tra i colleghi di Stefano, ucciso dal figlio

LA TRAGEDIA / Dolore e smarrimento a Piombino. Tanti anni di stimato lavoro negli uffici di via di Portovecchio. Una laurea in chimica

L'arresto

L'arresto

Piombino (Livorno), 21 marzo 2021 -  «Non è possibile, ci siamo salutati ieri, sulle scale, Stefano era diretto nel suo ufficio".

Stefano Biagi
Stefano Biagi

Ci sono incredulità e dolore alla Magona tra i colleghi di Stefano Biagi (nella foto). "Stefano – racconta una di loro – come accade in questo periodo alternava la presenza in ufficio allo smart working da casa, per cui ci vediamo con meno frequenza. Ma ieri era venuto in Magona e ci eravamo parlati per qualche istante. E’ terribile quanto è accaduto, non risco a spiegarmelo. Lui parlava sempre della sua famiglia in modo positivo, era una brava persona, è davvero difficile spiegare ciò che è successo".

Stefano Biagi, laureato in chimica, lavorava in Magona da tanti anni e dal 2003 era un dirigente che si occupava del settore acquisti, relativo ai prodotti chimici, lubrificanti e grassi e imballaggi. Prestava servizio negli uffici della direzione in via di Portovecchio. Stefano abitava a Venturina Terme in un quartiere residenziale vicino alla scuola elementare ’Argentina Altobelli’, in una palazzina multifamiliare con ingressi separati. I vicini non avevano mai sentito litigi e non erano a conoscenza di problemi familiari. Ed è per questo che la notizia della tragica morte di Stefano Biagi è stata un vero colpo nell’ambiente di lavoro a Piombino e anche nella cittadina della val di Cornia.

L. F.