Condannato a morte da due tumori, salvato con un intervento inedito

La laparoscopia in contemporanea sul pancreas e sullo stomaco su un paziente di Donoratico

Parte dell'équipe che ha eseguito l'intervento (foto Frascatore)

Parte dell'équipe che ha eseguito l'intervento (foto Frascatore)

Livorno, 21 giugno 2018 - Grazie a un intervento chirurgico mai eseguito prima al mondo, uno spezzino di 72 anni affetto da due gravi forme tumorali è stato salvato e ha potuto far ritorno a casa dopo soli 8 giorni di degenza. L’operazione all’avanguardia, in laparoscopia, è stata eseguita il 7 giugno al Sant’Andrea della Spezia dall’équipe guidata dal primario Stefano Berti, che ancora una volta si conferma un’eccellenza della sanità.

Si è trattato di un intervento combinato, ossia simultaneo, di rimozione di una neoplasia al pancreas e di una allo stomaco. Il tutto, appunto, senza incisioni invasive ma attraverso piccoli forellini nell’addome. Il paziente, originario della nostra città ma da qualche tempo residente a Donoratico, in provincia di Livorno, è rimasto sotto i ferri per ben 11 ore ma dopo solo 8 giorni di degenza è stato dimesso. E oggi sta bene.

Tutto ciò grazie allo staff del Sant’Andrea che per la prima volta al mondo – e qui sta la particolarità dell’intervento – ha rimosso in contemporanea i due tumori per poi ricostruire gli organi sezionati. Il tutto, appunto, in laparoscopia, consentendo così al paziente di beneficiare di una degenza post operatoria ridotta, di una sensibile riduzione del dolore e dello stress che avrebbe potuto ‘intaccare’ il sistema immunitario, e di una riduzione del rischio infettivo.

Un plauso alla bravura del dottor Berti, dunque, ma anche al primario emerito di chirurgia Emilio Falco, il ‘bisturi d’oro’ del Sant’Andrea, ai medici Andrea Gennai, Francesco Sucameli e Giusy Talamo, agli anestesisti Maria Giovanna Cozzani e Teresa Gabrielli (intervenute con la supervisione del primario Cinzia Sani), ai tecnici di anestesia Anna Borriello, Rossana Zucchelli e Davide Valastro, agli strumentisti Donatella Riccio e Nunzia Montella, agli infermieri di sala Stefano Mercatali, Demetrio Zullo, Paolo Bestianoni, Maria Grazia Venturini, coordinati da Stefania Ricci, alla coordinatrice infermieristica di chirurgia generale vascolare Josette Fior, e alle operatrici socio sanitarie Maria Dattino, Cecilia Ippolito e Tiziana Rota.

Grazie ai medici chirurghi Berti e a Falco, dunque, Spezia può vantare primati negli interventi laparoscopici. "Pratichiamo questa tipologia di interventi combinati – spiega Berti, alla presenza del direttore sanitario Maria Antonietta Banchero – perché le persone entrano in sala operatoria sapendo di poterne uscire senza dover subire ulteriori interventi chirurgici. È la dimostrazione di capacità tecniche e soprattutto organizzative, di saper fare squadra. Il vantaggio di operarsi qua piuttosto che a Milano? I professionisti tra loro hanno un rapporto diretto".

Il caso – discusso nell’ambito della riunione multidisciplinare – è stato studiato anche dal primario di endoscopia digestiva, Lorenzo Camellini, che ha potuto praticare una diagnosi precoce per entrambe le neoplasie.