Orti urbani a Coteto, l’incontro con il Comune

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È stata replicata l’esperienza degli orti urbani autogestiti di via Goito (che risale al 2014 in area della cooperativa Clc). Questa volta è avvenuto in via Piemonte, nel quartiere Coteto, in un’area che appartiene al Comune, abbandonata a ridosso dell’ex Podere Loghino. Qui il Collettivo degli orti urbani di Livorno, il Comitato precari e disoccupati dell’ex Caserma del Fante occupata, il sindacato Asia-Usb sono intervenuti occupando il 16 marzo il terreno, ripulito, arato e suddiviso in 27 orti assegnati in questi giorni con un sorteggio dopo un’assemblea. Gli occupanti di via Piemonte hanno anche avuto un incontro con l’amministrazione comunale. Giovanni Ceraolo del sindacato Asia Usb riferisce l’esito di questo confronto. "Abbiamo chiesto al Comune che l’area dove siamo intervenuti non sia in futuro oggetto di cementificazione e che sia aperto al più presto agli abitanti di Coteto il secondo lotto del parco pubblico chiuso, che si trova nelle vicinanze". Sempre Ceraolo: "Il Comune, se sarà possibile, è pronto a costituirsi parte civile nel processo per il caso del Podere Loghino e a chiedere l’annullamento dell’atto di vendita ai privati del lotto del Podere finito nell’inchiesta della Procura". Sull’ex Podere Loghino la Procura aveva avviato un’inchiesta legata alla gestione dell’Ufficio tecnico patrimoniale del Comune. A capo dell’Ufficio era il geometra Marco Nencioni, arrestato il 12 marzo 2021 a conclusione delle indagini, per corruzione e abuso di ufficio. Il podere (che era per intero del Comune) pur valendo 1milione e 600 mila euro, sarebbe stato venduto per 400mila euro a privati.

M.D.