"Ospedale nuovo, intervenga la Corte dei Conti"

Livorno, pesante lettera inviata da Italia Nostra Firenze alla giunta regionale e al Comune: "E’ uno spreco di soldi pubblici"

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Ora anche da Firenze arrivano le adesioni all’appello lanciato da comitati e associazioni culturali ed ambientaliste livornesi (Comitato Salviamo il Parterre, LIPU Livorno, OTU “Osservatorio Trasformazioni Urbane”, Quartieri Alberati, Quartieri Uniti Eco Solidali) contro la realizzazione del progetto di rinnovamento dell’ospedale di Livorno presentato dal Comune. A spostare le cause dei contrari che stanno preparando il referendum, questa volta è Italia Nostra Firenze con una lettera - inviata alla Regione e al Comune di Livorno - firmata dal presidente Leonardo Rombai. L’associazione ambientalista punta il dito contro "la distruzione di uno spazio pubblico di qualità di valore storico e monumentale. Riteniamo grave che anziché avviarsi verso i nuovi paradigmi di sviluppo economico e sociale posti dalla recente pandemia, si continui a rispondere alle esigenze di potenziamento delle strutture sanitarie con lo stile tecnocratico degli anni 60 a scapito del patrimonio storico culturale e ambientale. Qualsiasi altra città proteggerebbe un parco progettato da Pasquale Poccianti, uno degli architetti più noti del periodo neoclassico toscano, che ha marcato l’identità stessa di Livorno con opere emblematiche".

E ancora: "Il travisamento della volontà espressa dalla consultazione popolare del 2010. Il monoblocco è fuori del perimetro dell’attuale ospedale, distrugge il parco e di fatto sostituisce l’ospedale attuale, abbandonandolo e sottoponendolo a pressioni di nuove destinazioni speculative". E, dopo una lunga analisi su finanziamenti e progetto, Italia Nostra scrive: "Lo spreco di denaro pubblico che discende dalla scelta politica presa (225 milioni di euro che si aggiungono ai 55 milioni spesi per adeguare l’ospedale negli ultimi anni) merita l’interesse della Corte dei Conti, considerata la superficialità del confronto svolto a suo tempo fra le varie ipotesi e il mancato rispetto delle leggi regionali. Si ritiene infine che: si debba arrestare la procedura di variante in corso; - si debba riaprire un percorso nuovo di recupero dell’ospedale partendo da paradigmi architettonici e funzionali diversi da quelli avanzati, in stretto collegamento con la Soprintendenza e in modi trasparenti. Si debba richiedere all’Autorità regionale di partecipazione di aprire una nuova fase di dibattito pubblico sulle modalità di recupero dell’ospedale esistente e stabilire un tempo ridotto per la progettazione e per la consultazione degli abitanti in modo che il cambio di percorso non allunghi i tempi di realizzazione del progetto".