Panificio Toscano, preoccupazioni allo stabilimento di Collesalvetti

"Teniamoci stretto questo lavoro"

I lavoratori di Collesalvetti contrari allo sciopero

I lavoratori di Collesalvetti contrari allo sciopero

Collesalvetti (Livorno), 21 luglio 2019 - Lavoratori in sciopero contro... altri lavoratori. È un caso ‘strano’ quello del Panificio Toscano, con i due stabilimenti di Prato e Collesalvetti interessati (132 dipendenti in tutto). In poche parole, i Cobas disconoscono gli accordi firmati dagli altri sindacati con l’azienda bloccando l’uscita dei camion dallo stabilimento di Prato, dove viene prodotto e confezionato il pane per la catena della Coop Firenze.

"Quello ci rammarica – spiega l’azienda – è la strumentalizzazione che da tempo si fa del ‘caso Panificio Toscano’ da parte del sindacato autonomo. Ricordiamo che a settembre 2018 Panificio Toscano ha assunto 110 persone ed ha attivato un percorso condiviso con le associazioni sindacali confederali. Panificio Toscano con questa decisione ha dato vita a un percorso positivo per le maestranze e per la città di Prato. Rivendichiamo questa scelta e ribadiamo con forza che l’illegalità non fa parte di questa azienda e che tutte le tappe di questo percorso sono state svolte con la collaborazione delle istituzioni e delle organizzazioni sindacali. Il contratto che applichiamo è un contratto nazionale, i lavoratori in azienda sono regolarmente assunti e ogni mensilità viene retribuita. Ferie, permessi, rol, 13ª, 14ª, malattie, tutto compare in busta paga. Applichiamo un contratto nazionale di lavoro ufficiale che può essere messo in discussione, e per questo esiste un tavolo nazionale a cui la soluzione è demandata, così come possono essere contestati i livelli di inquadramento, ma questi temi trovano soluzione o con l’accordo delle parti sindacali nazionali o con l’apertura di un contenzioso individuale, ma non si può parlare di illegalità, insinuando che il Panificio Toscano possa ricorrere al lavoro nero o a mancata erogazione di retribuzione e contributi".

Le proteste a Prato vanno avanti da 10 giorni e il rischio è che Coop Firenze, come l’anno scorso, sospenda le forniture per i ritardi nelle consegne. Dei 132 dipendenti coinvolti, 92 non condividono questo stato di agitazione ed hanno firmato un comunicato congiunto. Tra questi i lavoratori di Collesalvetti. "Le preoccupazioni sono tante – spiega Paolo Pitigliano – ci ritroviamo con un assedio di queste poche persone che ci mettono in difficoltà. Già lavoro ce n’è poco, io ho 55 anni e ripartire da zero sarebbe dura. Abbiamo fatto entrare persone che ora hanno girato le spalle all’azienda e agli altri lavoratori. Per ora a Collesalvetti siamo abbastanza tranquilli, ma la situazione può cambiare all’improvviso: abbiamo un lavoro stabile, è bene tenerselo stretto. Qui siamo una trentina, tutta gente che lavora per mantenere le famiglie".