"Parti in casa, vogliamo più sicurezza per le madri e i bambini"

Il comitato cittadino ’Lasciateci nascere a Piombino’ critica l’Asl

Il Comitato Lasciateci nascere a Piombino attacca duramente l’Asl per la replica, ritenuta inutilmente rassicurante, al sindaco Francesco Ferrari sulla vicenda della bambina nata casa. "Quando il medico del 118 è giunto al domicilio il bambino era già nato e il personale sanitario ha effettuato le manovre di “secondamento” cioè l’ultima fase del parto che consiste nell’espulsione della placenta e degli altri annessi fetali. Gli operatori del 118 hanno provveduto quindi al trasferimento, in tempi rapidissimi, all’ospedale di Cecina, dove madre e neonata sono state prese in carico dal personale sanitario. Il decorso post-parto è stato ottimale tanto che madre e figlia sono state dimesse nei tempi canonici" ha scritto l’Asl.

Due sono le cose che condanna il Comitato "e che non ci rassicurano per niente. La comunità non può affidarsi alla buona sorte - ha evidenziato il presidente Maida Leoni in un video su facebook - siamo inoltre consapevoli che una comunità in queste condizioni è in pericolo. Nessuna madre si augura di partorire in una situazione di poca sicurezza e questo viola il diritto di una donna di vivere in serenità ed intimità il proprio parto".

"Poiché ogni parto è un evento naturale che può durare da molte ore e pochi minuti – spiega L’Asl – l’eventualità di un parto a casa non può mai essere esclusa, in nessun caso. Esiste infatti sempre la possibilità dei cosiddetti “parti precipitosi".