Pazienti, trasporti gratuiti: che cambia

Angeletti: "Il medico di famiglia potrà fare la prescrizione solo per i primi viaggi, o le prime visite"

In questi giorni i pazienti stanno tempestando di chiamate i medici di famiglia, per il timore che sia in atto un taglio draconiani sui servizi di trasporto sanitario gratuito, con mezzi attrezzati, per i soggetti impossibilitati a muoversi autonomante o per patologie croniche, o per impedimemto momentane. Tale servizio serve per accedere alle strutture sanitarie.

Tenta di fare chiarezza il dottor Massimo Angeletti, al quale ci siamo rivolti, in veste di coordinatore per la zona di Livorno del dipartimento di medicina generale e segretario provinciale Fimmg (Federazione italiana medici di medicina genersale).

Cosa sta accadendo dottor Angeletti?

"La Regione Toscana, con delibera del 17 ottobre (entrerà in vigore dal 1° novembre), ha fatto chiarezza sulla possibilità di prescrivere gratuitamente il servizio di trasporto sanitario (con mezzi attrezzati, ndr) dedicato ai pazienti più fragili. In realtà le condizioni che determinavano la gratuità dei trasporti sanitari, erano già state fissate nelle normative regionali e nazionali dal 2005 con successive modifiche. La delibera attuale non fa altro che mettere ordine, descrivendo con maggiore precisione le condizioni. Ovvero in pratica fino ad oggi c’erano state interprestazioni, dovute alla genericità delle norme, che creavano possibilità di scelte dei medici non sempre omogenee. E c’era confusione su chi dovesse fare la prescrizione, per lo più era il medico di famiglia. Con la nuova delibera (sulla quale però avremmo preferito una concertazione con le sigle sindacali e lo dico in veste di segretario provinciale Fimmg) si stabilisce chi fa, cosa e come".

Chi prescrive il traporto sanitario gratuito alla fine?

"Il medico di famiglia potrà fare la prescrizione solo per i primi viaggi, o le prime visite. Mentre delle successive prescrizioni dovranno occuparsi i sanitari specialisti che prenderanno in carico i pazienti dopo la prima volta se ce ne sarà la necessità. Esempio: il paziente onologico non in grado di camminare che avesse bisogno di una visita, sarà inviato con la richiesta di trasporto gratuito del medico di medicina generale alla struttura specialistica. La struttura specialistica si occuperà degli eventuali traporti successivi qualora servissero".

Non sarà più usata la ricetta rossa?

"Restando nell’ambito di competenza dei medici di medicina generale, per loro è fatto obbligo di servirsi solo della ricetta dematerializzata. Non sarà più possibile usare il ricettario ’rosso’ che sparirà perché fatto con la carta filigranata che ha costi troppo alti".

I pazienti temono un taglio drastico del servizio.

"È vero solo in parte, perché chi non ne aveva diritto prima non ne ha diritto nemmeno ora. È stata fatta solo chiarezza ma per privilegiare coloro che hanno veramente bisogno".

Sul frontre dei trasporti verso i centri di riabilitazione, c’è da temere qualche contraccolpo?

"No. Le richieste dovranno essere fatte dai centri di riabilitazione, eccetto che per il primo viaggio. Ma una volta fatto il piano del trasporto gratuito questo verrà rispettato fino in fondo".

Queste prescrizioni e molte altre fanno parte del carico di lavoro burocratico dei medici di famiglia.

"Competenze che pesano sui medici di famiglia già oberati. A questo si può ovviare semplifacando le prestazioni burocratiche e lavorando coadiuvati da collaboratori di studio, per i quali la Regione stanzia fondi. La Usl nord ovest con un notevole sforzo ha messo a disposione risorse, però non sufficienti, perciò occorre uno sforzo politico a livello regionale. In questo modo il medico potrà ottimizzare il proprio lavoro dedicando più tempo gli assistiti. A questo scopo servono anchhe le aggregazioni dei medici".

Monica Dolciotti

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