Doppia raccolta di firme contro la bioraffineria a Stagno

Gli ambientalisti chiedono alla Regione di non rinnovare le autorizzazioni alle aziende Lonzi e Rari

Raffineria

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Livorno, 19 febbraio 2020 - All’assemblea al circolo Arci di San Jacopo organizzata dal Gruppo dei Quartieri Uniti Ecosolidali che fanno parte del Coordinamento Rifiuti Zero, gruppi di Stagno e quartieri nord, è stato deciso di organizzare punti di raccolta firme per due petizioni rivolte ai sindaci di Livorno e Colle. La prima "Stagno non deve diventare la pattumiera della Toscana". Nel testo si legge "noi cittadini residenti nei comuni di Collesalvetti e Livorno facciamo presente la nostra totale contrarietà alla ventilata installazione a Stagno di un nuovo inceneritore spacciato come bioraffineria per la produzione di biometanolo usando i rifiuti plastici".

In questa petizione si richiamano i risultati dello ‘Studio Sentiri’ nel quale si sottolinea che "a Livorno e Colle ci si ammala e si muore per malattie dovute all’inquinamento ambientale ben oltre la media regionale e nazionale". Nella petizione si evidenziano i timori che "il nuovo impianto produca inquinamento e che a questo si aggiunga quello dei mezzi pesanti che trasporteranno alla bio-raffineria da 200 a 400 mila tonnellate di rifiuti per alimentarla".

La seconda ‘Liberiamo Livorno dall’industria inquinante’ chiede "dopo il coinvolgimento dei siti Lonzi e Rari nell’inchiesta della Procura distrettuale antimafia di Firenze sul traffico illecito di rifiuti, si cerca di riattivare questi impianti mentre il procedimento giudiziario è ancora un corso. Come è possibile che la Regione, costituitasi parte civile sta valutando il rinnovo delle autorizzioni? Chiediamo al sindaco e ai consiglieri comunali di opporsi alla riapertura di Lonzi e Rari".