Livorno, il futuro di piazza Garibaldi tra degrado e lenta rinascita

"Il quartiere non è più quello di una volta", dicono residenti e negozianti

Piazza Garibaldi in una foto d'epoca

Piazza Garibaldi in una foto d'epoca

Livorno, 21 agosto 2018 - Pensi a piazza Garibaldi e senti il vociare della gente a passeggio, in bici o in macchina. Affacciata sulle spallette in primavera o di notte ad aspettare i gozzi che da sotto il Voltone e volano al traguardo della Barontini. C’è stato anche un tempo in cui si andava con il cavallo o con il carretto, quando le strade non erano asfaltate e non c’erano semafori, stalli per la sosta o sorpassi da destra. In questo scatto del 1903 che regaliamo oggi la piazza Garibaldi si presenta nel suo trionfale silenzio, donato anche dallo scenografico bianco e nero. Le sue origini risalgono alla formazione della città fortificata nel XVI secolo.

La realizzazione dei primi sobborghi oltre il Fosso Reale, nel XVIII secolo, determinò la formazione di alcuni caseggiati intorno alla piazza. Un riassetto delle zone limitrofe si ebbe intorno al 1840 quando Luigi Bettarini coprì il Fosso Reale con il Voltone. Nel 1882 la piazza fu intitolata a Giuseppe Garibaldi e, nel 1889, ne fu innalzato il monumento. Nelle ultime decadi l’agorà ha conosciuto stagioni di pesante degrado, combattuto dai residenti che specie negli ultimi tempi hanno messo in piedi iniziative di quartiere e ridato vita all’area grazie a progetti per riaprire i fondi sfitti.

«Il quartiere non è più quello di una volta – spiega Daniela Barli Carboncini, presidente del Ccn Antico Borgo Reale – Abbiamo fatto tutto il possibile per riqualificarlo ma c’è ancora molto da fare, servono presenza e perserveranza. La sera insistono ancora spesso i bivacchi visto che i minimarket vendono h24 alcolici. I residenti se ne lamentano, forse servirebbero ancora controlli. Un raffronto con il passato? Beh, è impossibile. Tra ieri e oggi spicca una differenza, la fiducia. Quella di quando i bambini scendevano per ritrovarsi a giocare. Ma grazie a molti progetti come Pop Up Garibaldi, grazie a Regione e Confesercenti, oltre a quelli che abbiamo e che contiamo di proseguire in autunno con Il Grattacielo e festival a tema come quello che sta per arrivare di street art con Uovo alla Pop faremo presenza e combatteremo il degrado e lo spaccio per quanto ci è possibile».

«Non basta semplicemente ‘premere un tasto’ perché le cose cambino, noi andiamo avanti e dobbiamo farlo perché adesso c’è oil terreno fertile. Lo dimostra il fatto che tutti gli eventi che abbiamo realizzato sono sempre andati molto bene, penso per esempio alle varie cene di quartiere e gli appuntamenti legati all’attivazione del palco – conclude la Carboncini – Le feste garibaldine, quelle dedicate al Risorgimento: ci siamo dati da fare tra i mesi di maggio e luglio, decisamente».

Irene Carlotta Cicora