"Piazza Garibaldi, la sfida Grazie alle associazioni"

L’assessore Raspanti "Rappresentano un presidio fondamentale. Una socialità positiva"

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di Michela Berti

Piazza Garibaldi, non spengiamo le luci su questa piazza. Dopo l’intervista al questore Roberto Massucci e al segretario dell’Unione comunale del Pd Federico Mirabelli, è l’assessore al sociale Andrea Raspanti a fare un’analisi delle problematiche di questo fazzoletto di città. "Bisogna fare una valutazione che tiene insieme diverse cose – dice Raspanti – a partire dal ruolo fondamentale delle associazioni che continuano ad essere un presidio indispensabile della piazza, soprattutto in orario pomeridiano". Associazioni – dall’Svs a Lilap24 al Sestante, Arci ragazzi e Cesdi cooperativa – che sono punto di riferimento per bambini, mamme e anziani, propongono servizi importanti anche per gli stranieri; associazioni che rappresentano una sorta di front office tra una realtà socialmente complessa come quella delle varie etnie che vivono nel quartiere e il resto della città tanto che, per certe pratiche, queste associazioni sono diventate vere e proprie succursali degli uffici comunali. "La piazza va ripensata – dice Raspanti – insieme alle associazioni che più volte hanno chiesto una presenza commerciale più consolidata. Stiamo lavorando al bando regionale per la sicurezza integrata proprio per recuperare fondi sfitti, andare insomma oltre le baracchine". Le associazioni, ricorda Raspanti, sono arrivate nell’agosto 2020 quando nella piazza c’era letteralmente il deserto. "Questa presenza ha dato risposte: ci sono bimbi che fanno compiti, laboratori, punti ascolto, viene fatta la tombola... Una socialità positiva che anima la parte sinistra di piazza Garibaldi contro la parte destra dove c’è la socialità negativa. Di questo abbiamo parlato anche con il questore". "Dopo il tramonto – continua – si trasforma in un luogo molto problematico. Vanno fatti interventi radicali e non importa dove saranno fisicamente collocate le associazioni, se nelle baracchine o nei fondi sfitti. L’importante è che siano protagoniste del futuro di questo quartiere. E’ chiaro che da sole non possono dare risposte… Ma io le ringrazio perché si sono messe a disposizione con grandissima generosità. Hanno creato un presidio copredo un vuoto e dando dei servizi. Il quartiere lo riqualifichi se parti dalle risorse che hai sul posto".