Pichetto: senza il gas saremmo costretti a incrementare il carbone

Il ministro torna a parlare di Piombino: "essenzial l’impianto per il 2023"

Se ci fossero problemi con il gas il Governo sarebbe costretto a spingere di più sul carbone e questa, come spiega il ministro Gilberto Pichetto Fratin, è una strada che non si vuole percorrere. Si tratta di "un sacrificio immediato con l’impegno a non farlo durare più di 2-3 anni perché ci sono le alternative", ma per l’Italia "è essenziale perché se non abbiamo i 5 miliardi di metri cubi di rigassificazione di Piombino, non facciamo il prossimo inverno". Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a margine dell’evento ‘Direzione Nord’ al Palazzo delle Stelline di Milano. Secondo il ministro "occorre passare il più in fretta possibile alle energie rinnovabili" e quindi "abbandonare carbone e petrolio. Spero vivamente - ha spiegato - di non dover firmare l’atto di indirizzo per acquistare carbone per il 2023" perché "è chiaro che non ha senso parlare di energia pulita e poi produrla col carbone". Occorre "abbandonare man mano i fossili - ha aggiunto - andando sulle rinnovabili, con tutte le difficoltà, perché mi rendo conto che l’eolico c’è chi non lo vuole per l’impatto visivo", però "probabilmente c’era anche qualcuno che non voleva vedere il palo della luce in mezzo al proprio campo. Il fotovoltaico - ha proseguito - non lo vogliono sui tetti, perché tutte le case oltre i 70 anni sono storiche, però poi chi abita lì vuole accendere la luce".