Pietre d’inciampo per Ada e Benito Storie di orrore

Livorno, sono state posate in via San Francesco. Prezioso il ricordo della famiglia ebrea Attal

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Ieri pomeriggio in via san Francesco 32 è avvenuta la posa di due pietre di inciampo dedicate a Ada e Benito Attal, nostri concittadini madre e figlio, arrestati a causa di una delazione e deportati nei campi di concentramento. Oggi giovedì 27 gennaio, in occasione del ‘Giorno della memoria, in ricordo della giornata di 77 anni fa nella quale furono aperti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz, alle ore 15.30 si svolgerà una manifestazione alla Sinagoga di piazza Benamozegh alla presenza delle autorità civili e religiose. Queste sono tra le significative iniziative organizzate quest’anno dalla Comunità di Sant’Egidio, in collaborazione con il Comune di Livorno, insieme alla Comunità ebraica, alla Diocesi e Istoreco per celebrare il ‘Giorno della Memoria’ della Shoah, ricorrenza internazionale istituita e fissata ogni 27 gennaio dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2005 per rammentare a tutta l’umanità l’anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell’Olocausto. La prima, il 20 gennaio, ha visto piantare l’albero della memoria alle scuole ‘Micheli’. Dunque ieri il tributo alla memoria di Ada e Benito Attal, introdotto da un intervento e dal saluto dell’assessore alla cultura del Comune Simone Lenzi e di un giovane studente. Un omaggio floreale è stato collocato sulle pietre di inciampo e i ragazzi delle scuole che hanno partecipato alla cerimoniahanno lasciare un biglietto con un loro pensiero. Al termine sono intervenuti anche i testimoni Ugo e Luciana Bassano.

Preziose informazioni su Benito Attal sono contenute nel libro ‘Dalla casa nel bosco al grande mondo. Storie di bambini ebrei tra la Toscana e Israele’ di Silvia Trovato e Tiziana Arrigoni (edito La Bancarella). Tra le pagine anche una fotografia del volto di Benito insieme ai bambini dell’orfanotrofio ebraico a Sassetta. Il libro è dedicato proprio ‘A Benito Attal, il bambino il cui piccolo corpo si è dissolto nel fumo di Auschwitz, perché qualcuno lo ricordi’.

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