"Piombino come la tragedia di Ischia"

Il comitato salute pubblica chiede al ministro Pichetto Fratin di fermare il terminal gas per i rischi possibili

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Il Comitato salute pubblica evoca la tragedia di Ischia per la vicenda del rigassificatore. Lo fa rivolgendosi al ministro Gilberto Pichetto Frati, "Mentre Lei invoca la prigione per i sindaci che non hanno adempiuto al proprio dovere a Ischia, le sue dichiarazioni sul ricorso, messo in opera dal sindaco di Piombino, sono avvertite come macigni per molti piombinesi la cui amministrazione sta difendendo l’incolumità della propria comunità. Chiediamo ministro un suo ripensamento e un confronto con l’Amministrazione comunale". Così il Comitato salute pubblica Piombino Val di Cornia rivolgendosi al ministro dell’Ambiente. "La tragedia di Ischia ci insegna che la sicurezza di un territorio e dei cittadini vengono prima di ogni altra cosa", osserva il comitato e sottolinea come "la similitudine tra le due situazioni sorge spontanea se pensiamo all’autorizzazione di un progetto di tale portata, derivata da una procedura di soli 120 giorni, merito dell’esenzione dalla valutazione di impatto ambientale: disastri ambientali, incolumità dei cittadini piombinesi e di tutti coloro che transitano dal porto, potrebbero esserne la conseguenza". Secondo il comitato "per Ischia, non solo i sindaci ma anche le istituzioni deputate dallo Stato ad effettuare i controlli avrebbero dovuto essere vigili. Di chi siano le responsabilità sarà compito della magistratura stabilirlo, ma il principio della sicurezza, nella realizzazione di opere private e infrastrutture pubbliche, deve guidare le scelte e essere al di sopra di tutto e di tutti. Questo è quanto ha perseguito nei mesi l’Amministrazione di Piombino, opponendosi al progetto del rigassificatore"