"Plasma iperimmune Bisogna fare chiarezza"

Iniziativa del consigliere regionale Fdi Petrucci sul caso di un paziente "Curato con successo dal Covid, ma il medico è stato osteggiato"

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Un paziente malato di leucemia linfatica cronica che vive all’isola d’Elba, dopo avere contratto il covid ha passato quasi cinque mesi d’inferno fino a quando un medico gli ha praticato la terapia a base di plasma iperimmune che lo ha salvato. Fin qui si può solo gioiere. C’è pero un retroscena in questa vicenda che racconta Diego Petrucci, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e membro della Commissione Sanità della Regione.

"Abbiamo appreso dalla stampa e da una trasmissione televisiva, che il dottor Giovanni Belcari, medico del pronto soccorso del presidio ospedaliero di Portoferraio, ha somministrato plasma iperimmune come trattamento ad un paziente con una infezione da Covid-19 in corso da 5 mesi e affetto da una forma di leucemia linfatica cronica. – riferisce il consigliere Petrucci – Il paziente ha dichiarato di essere tornato ad una vita normale per i benefici del trattamento. Il dottor Belcari avrebbe agito seguendo il protocollo, nello specifico, somministrando il plasma ad uso compassionevole come da autorizzazione concessa dal Comitato Etico dell’area vasta Nord Ovest. Sembrerebbe però che il medico abbia ricevuto forti pressioni a non somministrare tale terapia".

"In questa vicenda avrebbero avuto un ruolo centrale il dottor Spartaco Sani, primario di malattie infettive a Livorno, e il dottor Luigi Genghi, direttore sanitario dell’ospedale di Portoferraio, che in una serie di mail – prosegue il consigliere regionale Diego Petrucci – avrebbero stigmatizzato il dottor Belcari e la sua condotta professionale. A parer nostro deve essere fatta piena luce su quanto è accaduto all’ospedale di Portoferraio. Perciò abbiamo chiesto l’audizione dei soggetti coinvolti nella vicenda: il dottor Giovanni Belcari, il dottor Luigi Genghi ed il dottor Spartaco Sani".

"Ho anche intenzione di incontrare il dottor Belcari e fare un’ispezione a Livorno insieme ad Antonella Scocca, dirigente del dipartimento nazionale Sanità di Fratelli d’Italia" annuncia sempre Diego Petrucci.

"Fare luce su quanto accaduto è un dovere morale e un atto di onestà intellettuale che ci impone la nostra coscienza di fronte alle tante vittime della pandemia" dichiara il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Fabrizio Rossi.

Abbiamo interpellato su questo caso l’Azienda Usl Toscana Nord Ovest per avere la sua versione dei fatti. La risposta è stata la seguente: "Al momento non ci pronunciamo perché siamo in attesa che termini l’audit interno che è stato avviato per mettere in luce tutti gli aspetti di questa vicenda. Solo allora saremo in grado di eprimere le nostre posizioni in merito".