"I porti sono il futuro, ecco di cosa hanno bisogno"

Livorno: il presidente dell'Unione Nazionale Imprese Portuali, Barbera, spiega le strategie del ’Position Paper' inviato al governo

Il porto di Livorno

Il porto di Livorno

Livorno, 8 dicembre 2022 - Lavoro, regolamentazioni, concessioni terminalistiche, semplificazioni, sviluppo sostenibile delle infrastrutture. Sono questi i temi principali su cui si focalizza il Position Paper realizzato da Fise-Uniport, l’Unione Nazionale Imprese Portuali presieduta dal livornese Federico Barbera. Un comparto che occupa oltre 4.000 lavoratori, con un fatturato di 1 miliardo di euro e movimenta circa il 60% dei containers dei nostri porti.

Il documento, reso pubblico oggi, è al centro di una serie incontri istituzionali che proseguiranno nelle prossime settimane, con rappresentanti delle istituzioni, media e stakeholder del mondo portuale. "Obiettivo del documento e degli incontri istituzionali che abbiamo avviato in questi giorni – evidenzia al nostro giornale Federico Barbera – è sensibilizzare il nuovo governo e il nuovo Parlamento sulle opportunità che il nostro paese ha oggi davanti a sé e sulla strategicità degli hub portuali per il futuro sviluppo del Paese. A patto di riuscire a sfruttare efficacemente gli straordinari investimenti messi in campo in questa fase storica e di realizzare le necessarie riforme per una semplificazione e modernizzazione del quadro normativo. Non ci sono imprese portuali senza porti, ma non ci sono porti senza imprese. Ne siamo convinti". Il Position Paper si concentra su sette diversi capitoli: “Lavoro” – “Regolamentazione e costi” – “Procedure e costi delle concessioni terminalistiche” – “Efficientamenti della regolazione” – “Le infrastrutture portuali e di rete” – “L’ambiente” – “Revisione dell’ordinamento portuale”.

L’associazione chiede, inoltre, la semplificazione delle norme e un sistema di costi coerente con le regole di mercato del settore; tutti elementi che appaiono indispensabili per garantire competitività e sviluppo all’intero sistema logistico nazionale.

In tema di concessioni terminalistiche, uno dei temi delicati che nel porto di Livorno ha generato il maggior numero di ricorsi al Tar di Firenze, l’associazione auspica vengano definiti in tempi brevi criteri omogenei e oggettivi, finalizzati all’assegnazione e al rinnovo delle concessioni, alla determinazione della loro durata, alle modalità di trasferimento degli impianti al nuovo concessionario, all’individuazione dei limiti dei canoni concessori, all’individuazione delle modalità tese a garantire la concorrenza, all’esercizio dei poteri di vigilanza e controllo.

Nel position paper si evidenzia poi come sia oggi necessario il superamento e la risoluzione delle duplicazioni di compiti tra diversi enti (MIT, ART, AdSP, Autorità Marittima e ASL) e la garanzia di tempi certi di risposta da parte delle pubbliche amministrazioni. Un focus conclusivo del documento riguarda infine le infrastrutture portuali e di rete.

«Guardiamo con grande interesse ai molti progetti previsti dal Pnrr e dal Pnc, auspicando il rispetto della tempistica ed eventuali interventi di semplificazione e velocizzazione, qualora emergessero criticità, soprattutto con riferimento agli interventi di dragaggio. Vanno rafforzate le connessioni tra i porti e le grandi direttrici stradali e ferroviarie per colmare il deficit (in alcuni casi addirittura la totale assenza) dei collegamenti ferroviari dei porti del Mezzogiorno e per collegare alle aree europee al di là dei confini", conclude il presidente Barbera, con un riferimento nemmeno tanto velato anche alla problematica dell’ultimo miglio stradale e ferroviario del Calambrone, in relazione ai piani per la sospirata piattaforma Europa.

 

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