Fronte del porto, stato di agitazione

Livorno, assemblea convocata da Cgil, Cisl e Uil. Nel mirino i mancati aiuti da parte del Governo

Assemblea convocata da Cgil, Cisl e Uil

Assemblea convocata da Cgil, Cisl e Uil

Livorno, 25 ottobre 2021 -  È suonata la sirena dell’allarme anche allo scalo portuale di Livorno, dopo la mancata approvazione degli emendamenti al Decreto Legge Infrastrutture sul potenziamento e il prolungamento delle misure di agevolazione previste dall’articolo 199 del DL Rilancio 2020. L’approvazione di tali emendamenti permetterebbe di prorogare i ristori covid per le imprese portuali.

Da qui la decisione delle segreterie provinciali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti di convocare per questa mattina dalle 7 alle 9 l’assemblea dei lavoratori del porto. L’assemblea si terrà davanti al varco Galvani. Ma il fronte sindacale è diviso perché Usb porto guarda con scetticismo questa chiamata alla mobilitazione dei confederali. "Esprimiamo preoccupazione per la mancata approvazione degli emendamenti al DL Infrastrutture che permetterebbero di prorogare gli aiuti alle imprese portuali in questo perdurare dell’emergenza covid" sottolinea intanto Giuseppe Gucciardo, segretario generale Filt-Cgil provincia di Livorno. Aggiunge: "Se così fosse temiamo ripercussioni sui posti di lavoro in tutti i porti d’Italia dunque anche a Livorno. Il nostro porto si trova in gravi difficoltà soprattutto per le più volte denunciate criticità infrastrutturali, poi per le problematiche legate al settore automotive". Di qui l’invito al Governo "a valutare la gravità della situazione estendendo almeno fino al 2022 i ristori covid per il settore portuale". Altrettanto preoccupato è Yari De Filicaia presidente di Uniport: "Voglio credere – dice – che sia più il frutto della scarsa conoscenza della materia, piuttosto che della volontà di mettere in crisi il sistema portuale nazionale. Certo il Governo si è messo di traverso. Domani (oggi, ndr) ci saremo anche noi di Uniport all’assemblea. La speranza è che il Governo torni sui suoi passi. Altrimenti sarebbe innescato un conflitto che non si limiterà ai porti. Il caso del porto di Trieste con i blocchi ‘no green pass’ ha dato la misura del peso che i porti hanno sul sistema".  

Il sindacato Usb porto attacca le imprese e i confederali: "I sostegni aggiuntivi previsti dal DL rilancio si sono trasformati in un aiuto aggiuntivo alle imprese che solo in rari casi si è tradotto in un sostegno ai lavoratori. Il più delle volte è servito alle imprese per coprire i debiti, o per aumentare i profitti". La stoccata ai conferederali: "Non sono le imprese a dirci che se non otterranno questi soldi (forse) licenzieranno, ma i sindacati. Un meccanismo curioso. Un’analisi che non tiene conto di traffici e carichi di lavoro attuali. Se poi sarà aperto lo stato di agitazione, decideremo cosa fare".  

M.D.