Porto di Livorno, traffici giù, ma lo scalo potrebbe essere base per il vaccino anti-covid

Dibattito in commissione speciale presieduta dalla Lucetti

Il latitante operava anche nel porto di Livorno

Il latitante operava anche nel porto di Livorno

Livorno, 19 dicembre 2020 - L’emergenza non risparmia nessun settore economico. Lo sanno bene anche gli operatori portuali e del trasporto merci. Ma anche un periodo drammatico come questo deve servire a cogliere al volo qualunque opportunità di sviluppo, nel caso specifico bisogna sfruttare le dotazioni logistiche e la professionalità degli operatori per fare del porto di Livorno e dell’interporto di Guasticce i punti di riferimento nazionali per l’approvvigionamento e la distribuzione dei vaccini anti covid per l’imminente campagna vaccinale nazionale. Di tutto questo si è discusso ieri nella seduta in streaming della commissione speciale sars-covid presieduta da Cristina Lucetti.

In commissione Enrico Bonistalli in rappresentanza degli agenti marittimi ha fatto il bilancio della crisi: "Per il 2020 abbiamo calcolato una perdita per i traffici sul porto di Livorno del 30%. Gli unici traffici che hanno retto sono i forestali e quelli petroliferi. Tutto il resto fa fatto segnare segno meno".

Addirittura l’export di vino italiano. Mentre la crisi scatenata dall’emergenza sanitaria fa tremare l’economia portuale, resta ancora sullo sfondo il progetto della Darsena Europa "sul quale è stato accumulato un pesante ritardo – ha segnalato l’assessore con delega al porto del Comune Barbara Bonciani – che peserà quando ripartirà la ripresa e una volta realizzato non porterà occupazione di massa, ma di alta qualità per i giovani perché sarà una infrastruttura altamente automatizzata. Per cui l’obiettivo sarà attrarre traffici e mantenerli".

Un traffico strategico ora a breve e medio termine, ma non è escluso anche per il futuro a lungo termine per Yari de Filicaia (presidente di Uniport) sarà quello "dei farmaci. Ora i vaccini per combattere il coronavirus. Dobbiamo muoverci uniti per chiedere al Governo che il porto di Livorno, l’Interporto di Guasticce e l’Aeroporto Galilei di Pisa siano le infrastrutture chiave per l’arrivo, lo stoccaggio e la distribuzione dei vaccini. Abbiamo le carte in regola per farlo – ribadisce con forza De Filicaia – abbiamo terminal con celle frigo e aziende accreditate per il trasporto farmaci. Ne ho parlato con l’onorevole Andrea Romano (Pd, ndr) perché se ne discuta in sede di Governo. Non condivido infatti la scelta del Governo di affidare alle forze armate il compito della distribuzione dei vaccini". Fabrizio Zanotti segretario generale Cgil provinciale si è schierato con De Filicaia: "Concordo con la sua proposta, tanto più perché sorgerà all’Interporto di Guasticce un polo farmaceutico di valenza nazionale e internazionale".