Porto in fermento per i lavoratori Alp "Il sistema livornese non funziona"

Sul piede di guerra il sindacato Usb. Mazza: "Giungla di appalti. Ognuno fa quel che vuole"

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Al porto di Livorno ieri secondo giorno di sciopero per i lavoratori Alp con presidio e rallentamenti al Varco Valessini. Massimo Mazza a nome della Rus Usb di Alp denuncia: "Lo sciopero è stato proclamato contro il ’sistema livornese’ in cui armatori e terminalisti macinano utili (anche con manodopera in appalto) e lasciano le briciole per i lavoratori". Dopo la manifestazione di giovedì davanti alla Prefettura e l’incontro tra la RSU ALP e il Prefetto, ieri è andato il scena il secondo giorno di sciopero dalle sei della mattina al Varco Valessini presidiato dai lavoratori portuali per il secondo giorno consecutivo. Le ragioni le ha spiegate sempre Mazza: "Ci sono le preoccupazioni dei lavoratori che hanno chiesto un incontro alla nuova dirigenza di Alp insediata la preoccupazione per le forti resistenze nel rispetto dell’ordinanza n. 22 dell’Autorità Portuale sull’obbligo di comunicare gli avviamenti giornalieri. Ad oggi non si sa ancora chi sono i lavoratori che lavorano in porto e quali turni fanno. Sarebbe questo il porto del futuro? Una giungla di appalti e subappalti in cui ognuno può fare quello che vuole mentre ai lavoratori vengono lasciate le briciole?". Usb contesta che "non esista ancora una postazione medica H24 per i soccorsi immediasti in caso di incidente". Poi "il ringraziamento alla consigliera comunale Aurora Trotta e al portavoce nazionale di Potere al Popolo Giuliano Granato venuti a portare la loro solidarietà".