Porto, sale la tensione per la logistica

Livorno, domani lo sciopero dei lavoratori del terminal Darsena Toscana: "Non si può avere più produttività con meno personale"

Giuseppe Gucciardo (Filt-Cgil) spiega le ragioni dello sciopero

Giuseppe Gucciardo (Filt-Cgil) spiega le ragioni dello sciopero

Livorno, 23 giugno 2021 - Si sta surriscaldando il clima delle relazioni sindacali in porto. È infatti in calendario per domani lo sciopero dei lavoratori del Terminal Darsena Toscana. "C’è una trattativa in corso da mesi tra sindacati e il direttore generale di Terminal Darsena Toscana Spa per rinnovare la contrattazione di secondo livello e su questo punto abbiamo registrato punti di convergenza come la parte economica dell’integrativo. Ma quando abbiano iniziato a discutere della riorganizzazione del lavoro è nato lo scontro perché la controparte vuole alzare i livelli di produttività con meno personale e questo mette a repentaglio la sicurezza e la salute dei lavoratori. Su questo punto non ci sono margini di trattativa. La pelle dei lavoratori non ha prezzo. Perciò è stato proclamato lo sciopero per il 24 giugno. In concomitanza ci sarà l’assemblea dei 300 lavoratori di Tdt".

A spiegare le ragioni di questo sciopero è Giuseppe Gucciardo (Filt-Cgil) che parla anche a nome di Gianluca Vianello (Uiltrasporti) e Dino Keszei (Fit-Cisl). Dunque per domani sciopero per l’intera giornata lavorativa al Terminal Darsena Toscana con tanto di presidio davanti all’ingresso del terminal Tdt. "Tdt ha già messo in atto dei cambiamenti sull’organizzazione del lavoro finalizzati all’aumento della produttività che non condividiamo - prosegue Gucciardo - perché siamo convinti che mettano a repentaglio sicurezza e salute dei lavoratori ridotti di numero per ogni turno".

"È legittimo che l’azienda cerchi di aumentare la redditività del terminal, ma ciò non sulle spalle dei lavoratori con la richiesta di una produttività ancor più elevata e operazioni da compiere in tempi sempre più brevi che stanno generando un inaccettabile impatto negativo sulla qualità delle prestazioni erogate dai 300 dipendenti Tdt e sulla loro vita all’interno del terminal. Il nostro timore è che tutto ciò possa determinare ripercussioni negative anche in termini di sicurezza e salute". In proposto ricorda Gucciardo che "l’età media dei lavoratori in porto oggi è di circa 50 anni, come conferma l’Autorità di sistema portuale, per cui non è possibile attuare una simile riorganizzazione del lavoro". Conclude Gucciardo: "La ricerca di una produttività sempre più elevata si sta traducendo ovunque nel tentativo di comprimere i diritti dei lavoratori. Per far fronte a questa inaccettabile deriva metteremo in campo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione".