Luca Filippi Che cosa possiamo fare per fermare la guerra in Ucraina? Le manifestazioni di solidarietà, come quelle di ieri pomeriggio, sono importanti, ma se continuiamo a importare gas e petrolio russo, nei fatti finiamo per finanziare la guerra di Putin. Purtroppo bisogna prendere atto che lo scenario è cambiato e non possiamo dipendere dal gas russo alimentando un regime che porta la guerra in Europa. L’Italia importa dalla Russia circa il 40% del fabbisogno annuale di gas. Non è così semplice sostituire in breve tempo quantitativi elevati, però si possono ridurre e di molto le importazioni da Mosca. E notizia di ieri che il rigassificatore Olt di Livorno, sta lavorando a pieno ritmo scaricando una nave alla settimana di gas che proviene dagli Stati Uniti e da altre parti del mondo. L’impianto è stato in grado, da solo, di coprire il 5% del fabbisogno italiano con i suoi quasi 4miliardi di metri cubi di gas naturale. Se non ci fosse stata un’opposizione assurda avremmo avuto anche un secondo rigassificatore, a Rosignano, ma il progetto presentato da Edison, Bp e Solvay è stato fatto naufragare. Gli esperti lo dicevano già vent’anni fa, oggi tocchiamo con mano che affidarci ai gasdotti russi non è stata una buona idea per i rischi geopolitici connessi. E poi possiamo aumentare pannelli solari e pale eoliche, basta con i veti. Questa guerra ci sta dimostrando, con tutto il suo dolore e le immagini strazianti dei bambini terrorizzati, che la libertà e la democrazia non sono conquiste ottenute una volta per sempre, ma devono essere difese ogni giorno. La difesa dei valori umani e ambientali non può essere esercitata solo con le buone intenzioni e con le dichiarazioni d’intenti, ma bisogna lottare sul campo, fare delle scelte, pagando un prezzo. E rinunciare al gas russo, anche se comporta qualche ...
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