"Primavera di Musica" C’è Vilaplana

Il giovane pianista oggi in concerto al teatro Quattro Mori: ecco la scaletta

Migration

Appuntamento oggi alle 18, al Teatro 4Mori, per la stagione cameristica Primavera di Musica organizzata dal Conservatorio livornese, che è palcoscenico per i giovani talenti del Mascagni, il quinto concerto del ciclo vede al pianoforte il giovane Rafael Soler Vilaplana con un programma otto-novecentesco. Rafael Soler Vilaplana nasce ad Albaida, cittadina della comunità autonoma Valenciana, e inizia gli studi musicali a Valencia nell’Istituto Musicale Salvador Giner, dove ottiene nel 2010 una borsa di studio, primo in graduatoria, e dove nel 2016, sotto la guida di Sonia Garcìa, si diploma con il massimo dei voti e ottiene il Premio Profesional.

Al Conservatorio Superiore di València, lavorando con Bartomeu Jaume Bauzà e con Belen Martìn Piles, si diploma in pianoforte con il massimo dei voti, con lode e menzione d’onore. Durante gli studi di Conservatorio partecipa a numerosi concorsi che gli valgono diversi premi in Spagna e la borsa di studio Ugo Ferrario del Mascagni di Livorno.

Ed è proprio al Conservatorio Mascagni di Livorno, da València, che oggi Rafael Soler Vilaplana prosegue gli studi del biennio per la laurea magistrale nella classe di Giovanni Nesi, affermato concertista e uno degli allievi prediletti di Maria Tipo.

Soler Vilaplana affronta, in prima battuta, la Fantasie in do maggiore per pianoforte, op. 17, in tre movimenti, composta da Robert Schumann nel 1836, pagina che porta i segni dell’amore appassionato e infelice per Clara Wieck, che il padre di lei - in precedenza maestro di Schumann e contrario alla loro relazione - aveva voluto allontanare dal compositore.

Il secondo brano in programma è la Fantasia Baetica di Manuel De Falla - forse l’ultimo dei lavori del musicista spagnolo legati a ritmi e motivi del canto tradizionale andaluso -, che nel 1919 il compositore dedica ad Arthur Rubinstein.

Ad essa segue lo Scherzo n. 3 in do diesis minore per pianoforte, op. 39, di Frédéric Chopin 1837, pagina caratterizzata da sensibili richiami alla sintassi beethoveniana. Chiude il programma La Valse, poème chorégraphique di Maurice Ravel, nella versione per pianoforte solo, datata 1920, forse la più nota e la più eseguita, e una versione per due pianoforti, rappresenta una sorta di omaggio al grande re del valzer Johann Strauss. L’ingresso libero sarà consentito con GreenPass e mascherina FFP2.