Infermiera accusata di aver ucciso 10 pazienti: oggi a Livorno la sentenza

Fausta Bonino è accusata di aver pianificato e causato la morte di dieci persone mediante l'iniezione di dosi letali di eparina

Fausta Bonino, a destra, arriva in tribunale (foto Novi)

Fausta Bonino, a destra, arriva in tribunale (foto Novi)

Livorno, 19 aprile 2019 - E' ripreso questa mattina in Tribunale a Livorno l'ultima tappa del processo di primo grado nei confronti di Fausta Bonino, l'infermiera accusata di aver ucciso nel periodo fra settembre 2014 e settembre 2015 dieci pazienti che erano ricoverati all'ospedale di Piombino. La difesa della donna ha chiesto e ottenuto di poter accedere al rito abbreviato.

Il reato ipotizzato nei suoi confronti è omicidio plurimo aggravato e continuato. Sia pure con un diverso procedimento è stato rinviato a giudizio per omicidio colposo anche Michele Canalis, il primario del reparto di anestesia e rianimazione dell'ospedale di Piombino perché non avrebbe vigilato sul rispetto dei protocolli terapeutici.

La donna è accusata di aver pianificato e causato la morte di dieci persone mediante l'iniezione di dosi letali di eparina, un potente anticoagulante di facile reperimento nelle strutture sanitarie. Fausta Bonino, 57 anni, infermiera dell'ospedale Villamarina di Piombino, fu arrestata tre anni fa perche' sospettata di aver ucciso una serie di pazienti durante la loro degenza nel reparto di anestesia e rianimazione. I casi presi in esame dalla Procura della Repubblica di Livorno sono dieci e risalgono tutti al periodo che va dal settembre del 2014 allo stesso mese del 2015. Per l'accusa quelle morti furono causate dall'uso "deliberato e fuori dalle terapie prescritte" di eparina in dosi tali da "determinare il decesso" provocato da improvvise emorragie.

La svolta nelle indagini risale al 30 marzo 2016, quando di fronte ad una lunga serie di morti poco chiare nell'ospedale di Piombino l'infermiera viene arrestata dai carabinieri dei Nas perche' inizialmente accusata di aver causato la morte di tredici persone (successivamente scese a dieci). Un mese dopo, il 20 aprile 2016, il Tribunale del Riesame di Firenze annulla l'ordinanza di custodia in carcere e Fausta Bonino viene scarcerata. Le indagini vanno avanti e nel dicembre del 2017 viene depositata la relazione degli esperti che certifica come dieci delle morti sospette verificatesi nell'ospedale di Piombino nel periodo preso in esame siano compatibili con la somministrazione di eparina. Il primo giugno 2018 la Procura della Repubblica di Livorno chiude le indagini e Fausta Bonino - nel frattempo sospesa dall'Asl - viene accusata di omicidio plurimo aggravato. L'infermiera, tuttavia, durante l'intera vicenda si proclama innocente. Ora la parola ai giudici, al termine della camera di consiglio.