Morti sospette in corsia, ergastolo per Fausta Bonino. "Non è giusto, non ho fatto niente"

L'infermiera, riconosciuta colpevole di aver causato la morte di quattro persone, in lacrime dopo la sentenza. Assoluzione per altri sei casi

Fausta Bonino esce dal tribunale insieme al figlio (foto Simone Lanari)

Fausta Bonino esce dal tribunale insieme al figlio (foto Simone Lanari)

Livorno, 19 aprile 2019 - Si è concluso con la condanna all'ergastolo il processo a Fausta Bonino, ritenuta responsabile della morte di quattro pazienti all'ospedale di Piombino. Bonino era accusata di aver ucciso nel periodo fra settembre 2014 e settembre 2015 dieci persone che erano ricoverate all'ospedale di Piombino. La sentenza le attribuisce solo 4 di queste morti e la assolve per gli altri sei casi perché il fatto non sussiste. Bonino è stata assolta anche per abuso di ufficio. La sentenza è stata letta dopo cinque ore di camera di consiglio dal giudice Marco Sacquegna. «Ci ha sorpreso il frazionamento dei casi - ha commentato l'avvocato difensore Cesarina Barghini - e certamente faremo appello». Dopo la sentenza Bonino è scoppiata in lacrime:  «Non è giusto, non ho fatto nulla». La donna era accompagnata dal marito e da uno dei due figli. La difesa della donna aveva chiesto e ottenuto di poter accedere al rito abbreviato

Per Barghini si tratta di "una sentenza che lascia perplessi perché sono stati considerati dal giudice soltanto i quattro decessi in cui i campioni sono stati esaminati a Careggi dove era stato trovato anticoagulante". L'avvocato continua: " Di questi quattro - ha proseguito -, due erano già stati scartati nella ricostruzione in sede di incidente probatorio. Quindi solo la motivazione della sentenza ci potrà far capire come il giudice sia arrivato a questa conclusione. Aspettiamo di vedere le motivazioni perché questa è una sentenza che lascia insoddisfatti un pò tutti anche probabilmente lo stesso pm perché smonta tutti i criteri del suo impianto accusatorio e pure le parti civili costituite, che sono rimaste escluse". Le motivazioni sono attese entro 90 giorni.

 Fausta Bonino, 57 anni, infermiera dell'ospedale Villamarina di Piombino, fu arrestata tre anni fa perché sospettata di aver ucciso una serie di pazienti durante la loro degenza nel reparto di anestesia e rianimazione. I casi presi in esame dalla Procura della Repubblica di Livorno sono dieci e risalgono tutti al periodo che va dal settembre del 2014 allo stesso mese del 2015. Per l'accusa quelle morti furono causate dall'uso "deliberato e fuori dalle terapie prescritte" di eparina in dosi tali da "determinare il decesso" provocato da improvvise emorragie.

La svolta nelle indagini risale al 30 marzo 2016, quando di fronte ad una lunga serie di morti poco chiare nell'ospedale di Piombino l'infermiera viene arrestata dai carabinieri dei Nas perché inizialmente accusata di aver causato la morte di tredici persone (successivamente scese a dieci). Un mese dopo, il 20 aprile 2016, il Tribunale del Riesame di Firenze annulla l'ordinanza di custodia in carcere e Fausta Bonino viene scarcerata. Le indagini vanno avanti e nel dicembre del 2017 viene depositata la relazione degli esperti che certifica come dieci delle morti sospette verificatesi nell'ospedale di Piombino nel periodo preso in esame siano compatibili con la somministrazione di eparina. Il primo giugno 2018 la Procura della Repubblica di Livorno chiude le indagini e Fausta Bonino - nel frattempo sospesa dall'Asl - viene accusata di omicidio plurimo aggravato. L'infermiera, tuttavia, durante l'intera vicenda si proclama innocente. Oggi la sentenza di primo grado di una vicenda processuale, comunque, destinata a durare ancora negli altri gradi di processo.