Morti sospette in corsia, parla Fausta Bonino: "Non ho ucciso i miei pazienti"

L'infermiera di Piombino condannata all'ergastolo per la morte di quattro persone: "Spero che in appello venga fuori la verità"

Fausta Bonino esce dal tribunale insieme al figlio (foto Simone Lanari)

Fausta Bonino esce dal tribunale insieme al figlio (foto Simone Lanari)

Livorno, 19 aprile 2019 - «Sono innocente, non avrei mai ucciso nessuno dei miei pazienti. Sono completamente estranea a questa vicenda che ha travolto la mia vita e quella dei miei familiari». Una Pasqua amara per Fausta Bonino,, l’infermiera di 57 anni condannata in primo grado all’ergastolo perché ritenuta responsabile della morte di  quattro pazienti, ricoverati nel reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Villamarina di Piombino.

Una Pasqua che la Bonino aveva immaginato ben diversa, fuori dal tunnel di una vicenda giudiziaria dal clamore nazionale. Circondata dall’affetto del marito Renato e dei figli, l’infermiera professionale piombinese – accusata dal pm Massimo Mannucci di aver causato la morte di 10 pazienti, ma per 6 decessi è stata assolta – trascorrerà questa domenica nella sua casa di Piombino.

Ha poca voglia parlare Fausta Bonino ma risponde alle nostre domande.

Signora Bonino, come commenta la sentenza di condanna all’ergastolo?

«Le sentenze non si commentato. Ma non è giusto. Non ho fatto niente. Nonostante questa sentenza, spero che in appello la verità venga fuori».

Quali saranno i prossimi passi che farà con i suoi legali?

«Con il mio avvocato Cesarina Barghini e con il team che mi sta seguendo in questo calvario leggeremo le motivazioni del giudice e andremo in appello, se sarà necessario anche oltre. La mia battaglia si fermerà quando la verità verrà fuori».

Di clamoroso errore giudiziario parla invece l’avvocato Cesarina Barghini: «La sentenza non intacca la granitica certezza, mia e di chi ha lavorato con me e conosce a memoria il fascicolo (Aldo Clarsi Appiani, Alberta Brambilla Pisoni, Simona Manzi e Alice Mancusi), che Fausta sia innocente e vittima di uno dei più clamorosi errori giudiziari che possa registrarsi nello scenario italiano. Riducendo i decessi da dieci a quattro, ed escludendo – sempre con la formula ‘perché il fatto non sussiste’ – anche le condotte relative ai sei casi per cui è stata assolta, non è più possibile affermare che l’unica persona presente al momento della commissione del reato sia lei». L’avvocato chiude: «In ogni caso Fausta resta una donna libera. Spero che questo ‘incidente’ non mini la fiducia nella giustizia di tutti coloro che, come noi, conoscono Fausta e restano stretti a lei».

Maria Nudi