Solidarietà senza confini, Piombino città aperta

Centinaia i rifugiati ospitati sul territorio, dall’Ucraina all’Africa. Ieri mattina un sorriso e i doni delle associazioni di volontariato per i bambini

Uno dei gruppi di volontari coinvolti nel progetto

Uno dei gruppi di volontari coinvolti nel progetto

Piombino (Livorno), 7 gennaio 2023 - Riparte all’insegna della solidarietà il nuovo anno a Piombino. Una città segnata dalla crisi, forse più di altre, ma che trova il modo per aiutare che è in difficoltà.

Sono più di quattrocento i rifugiati che ospita il territorio di Piombino: c’è la presenza ’storica’ dei migranti al centro Le Caravelle al confine con Follonica, ci sono i profughi ucraini costretti a lasciare il loro Paese aggredito dalle truppe russe di Putin, ospitati al Phalesia, e ora ci sono anche i 23 ragazzi, tutti minori, arrivati pochi giorni fa da Livorno dove sono sbarcati da due navi delle Ong che li avevano soccorsi nel mar della Libia.

E quello che manca non è solo un bene materiale, servono anche sorrisi e vicinanza umana, quelli che hanno portato ieri mattina i volontari di Livorno Porto Sicuro e Rete Seminando il Futuro di Cecina all’albergo Roma dove sono ospitati i 23 minorenni provenienti da Somalia, Mali, Egitto, Pakistan, Guinea.

I volontari hanno portato loro piccoli doni utili come magliette, pantaloni, abbigliamento intimo, ma soprattutto un segno di accoglienza per chi, dopo aver passato privazioni e violenza in Libia ha affrontato la traversata in mare e si trova, a 13-14 anni, solo lontano dai genitori e familiari. Luca Ribechini di Livorno Porto Sicuro e Valentina Franchi e Lucia Cruschelli di Seminando il Futuro Cecina sono da anni impegnati sul fronte dell’accoglienza e solidarietà e anche in questa occasione non si sono tirati indietro. Così come i volontari della Croce Rossa di Piombino e della Pubblica Assistenza sempre di Piombino che seguono da vicino i rifugiati

. All’appuntamento anche Maurilio Campani presidente della sezione soci Coop di Piombino. I soci Coop hanno donato a tutti i minori (quasi un centinaio in totale) del centro le Caravelle, del Phalesia e dell’albergo Roma una calza con dolcetti. le calze sono state cucite una a una dalle socie Coop e rappresentano qualcosa di più di un dono tradizionale.

"Questi ragazzi – spiegano i volontari – hanno solo bisogno di un po’ di aiuto. Se verranno seguiti potranno crescere e svolgere un ruolo positivo nella società, se invece saranno lasciati soli, senza una guida e senza una famiglia, potranno mettersi nei guai, vanno solo aiutati un po’, come per i nostri figli".

Luca Filippi