Promozione del ’Mascagni’ Ora è conservatorio di Stato

Prestigioso riconoscimento per l’istituto musicale di alta formazione. Soddisfatto il presidente Rossi: "Raccolgo i frutti di un lungo lavoro"

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di Francesco Ingardia

Molto di più di una mera conferenza stampa riservata ai giornali, quella che si è svolta nella tarda mattinata di ieri nella splendida cornice dell’auditorium dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Pietro Mascagni. Anzi, quella di Istituto è da considerare qualifica impropria. Meglio allora Conservatorio di Stato Pietro Mascagni: finalmente il lungo percorso per la definitiva trasformazione istituzionale della scuola di alta formazione musicale è giunto a conclusione il 15 novembre scorso, a seguito della registrazione, per mano della Corte dei Conti, del decreto con cui la Ministra dell’Università e Ricerca Messa ha definito il passaggio a Conservatorio di stato. Quella che di fatto è stata la palestra formativa di generazioni di strumentisti e musicisti di grande valore, da questa settimana "gode di fatto della rete di protezione nazionale", spiega un emozionato Emanuele Rossi, finissimo costituzionalista e fresco presidente del Mascagni dall’8 settembre scorso.

"La statizzazione è un risultato - spiega Rossi - reso possibile solo grazie al lavoro incessante dei miei predecessori, presidenti e direttori. Con grande umiltà mi appresto solo a raccogliere i frutti, consapevole del peso e della grande responsibilità".

Ma che significa statizzazione? E quali risvolti applicativi comporta questo passaggio? A tal proposito è stata premura del Presidente Rossi e del neo Direttore Federico Rovini spiegare la "portata storica" di questo passaggio: "Saremo chiamati da qui in avanti alla definizione della pianta organica del Conservatorio - le cattedre e gli insegnamenti ndr - osservando le linee guida del Ministero. Definite le cattedre (e riempite), a partire dal 1 gennaio 2023 i dipendenti del Mascagni diventano a tutti gli effetti dipendenti dello Stato: docenti e personale amministrativco sarà personale alle dipendenze dello Stato, e a carico, da un punto di vista salariale, della Ragioneria di Stato".

Ma la "presa in carico" dello Stato della scuola "non farà in nessun modo venir meno i rapporti di collaborazione con gli enti locali", riconsciuti da Rovini - e dagli ex direttori presenti alla conferenza ndr - come "determinanti" nel corso degli anni al sostentamento dell’Istituto. In fondo, "la statizzazione è stata possibile grazie al contributo incessante di Comune e Provincia", conclude Rovini.

Dicevamo però, molto più di una conferenza. Stefano Guidi, direttore dal 2013 al 2019, presente in auditorium, ha fatto rivivere ai presenti attravero immagini e ’pennellate’, i momenti più intensi e "duri" vissuti dal Mascagni. Toccante è stato il passaggio di consegna al direttore Rovini "della bottiglia di liquore ricevuto in regalo a seguito della nomina a direttore, con il fioretto di aprirla soltanto a statizzazione compiuta". Adesso il cerchio è finalmente chiuso. E tutti possono brindare.