Protezione civile, consiglieri in aula

Processo alluvione 2017, l’avvocato Bernardo che rappresenta la famiglia Ramacciotti ha convocato i politici

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Ultima udienza per il mese di ottobre ieri in Tribunale per il processo che vede, come unico imputato, l’ex sindaco Filippo Nogarin, chiamato a rispondere di omicidio colposo plurimo per le otto vittime dell’alluvione del 9 e 10 settembre 2017.

L’avvocato di parte civile Paola Bernardo (rappresenta la famiglia Ramacciotti, che ha pagato il tributo di vite più alto con 4 vittime) ha chiamato a testimoniare Pietro Caruso, all’epoca capogruppo del Partito Democratico. L’avvocato Bernardo ha chiesto a Caruso come funzionasse il regolamento del consiglio comunale e la distinzione tra ordine del giorno e ordine dei lavori del consiglio comunale. "Nell’ordine dei lavori ci sono gli atti dell’ordine del giorno – ha risposto Caruso – da portare prioritariamente in discussione in consiglio, dopo la decisione presa in conferenza dei capigruppo. La priorità di solito spetta alle delibere di giunta". Proprio su questo punto l’avvocato Bernardo ha chiesto "se all’ordine del giorno del consiglio comunale, prima dell’alluvione del settembre 2017, fu inserita la delibera sul nuovo Piano di protezione civile comunale?".

"Il 23 febbraio 2017 la delibera di giunta relativa al Piano di protezione civile fu messa solo all’ordine del giorno del consiglio, – ha risposto Caruso – ma non nell’ordine dei lavori, perché non era stata ancora esaminata dalla quinta commissione, presieduta da Marco Galigani (5 Stelle, ndr) che l’aveva ricevuta il 9 febbraio 2017 dal presidente del consiglio comunale Daniele Esposito (anche lui 5 Stelle, ndr). Insomma la quinta commissione competente non fu convocata per esaminare e votare il nuovo Piano di protezione civile comunale perché potesse passare poi in consiglio". Quando l’avvocato Bernardo e il giudice Ottavio Mosti hanno chiesto a Caruso "perché il Piano di protezione civile non è stato esaminato in commissione e non è arrivato in consiglio?" Caruso ha detto "non lo so". Dopodiché è intervenuta l’avvocato dell’ex sindaco Nogarin, Sabrina Franzone che ha chiesto a Caruso: "Il presidente del consiglio comunale dell’epoca Daniele Esposito si oppose a iscrivere nell’ordine dei lavori del consiglio il Piano di protezione civile, nonostante fosse già all’ordine del giorno?". Caruso ha spiegato: "Si trattava di una delibera di giunta sulla quale i capigruppo del consiglio avevano e hanno meno margini di manovra. Non fu possibile intervenire su quell’atto della giunta e del sindaco Nogarin". Ha anche sottolineato: "Furono fatte sollecitazioni verbali in sede non istituzionale alla giunta e al presidente della commissione 5 per avviare la discussione sul Piano di protezione civile". La Franzone ha allora chiesto "sarebbe stato possibile mettere a verbale tale richiesta in conferenza dei capigruppo?". Caruso: "Non ricordo di averlo chiesto, tuttavia ci sono le registrazioni".

Monica Dolciotti