Raccolta di firme contro le antenne

La battaglia del comitato: "Sono pericolose, vogliamo che se ne discuta in consiglio comunale"

I cittadini del comitato "No antenne Calatafimi"

I cittadini del comitato "No antenne Calatafimi"

Livorno, 28 luglio 2021 - "Prepareremo il testo di una petizione popolare da sottoporre alla firma dei cittadini sulla diffusione a Livorno delle antenne per la telefonia mobile. Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere che l’amministrazione comunale ne regolamenti e controlli l’installazione. Lo scopo è salvaguardare la salute pubblica e gli obiettivi sensibili come abitazioni, scuole, strutture sanitarie, case di cura per anziani e parchi pubblici. Serviranno almeno 500 firme per farla discutere in consiglio comunale". Ad annunciarlo sono i cittadini che fanno parte del gruppo ‘No antenne Calatafimi’ costituitosi spontaneamente a fine giugno.

«Ci siamo mobilitati quando nell’area per la sgambatura dei cani tra il parco e i condomini della zona - ricordano i cittadini - fu aperto il cantiere per installare l’antenna del gestore Iliad. Noi ne eravamo all’oscuro". Tra i residenti della zona Elbano Turio, medico in pensione, fa alcune riflessioni: "L’antenna che abbiamo visto sorgere qui in via Calatafimi non solo è brutta, ma temiamo possa essere nociva per la salute. Ci sono studi clinici che dimostrano la nocività delle onde elettromagnetiche. Questo impianto è molto vicino alle abitazioni. Casa mia dista appena 58 metri da questa antenna. Poi c’è la scuola a meno di cento metri. Perciò chiediamo all’amministrazione una collocazione alternativa rispettosa dell’ambiente e della salute della popolazione".

Le aree a verde pubblico e per la sgambatura dei cani e il parcheggio davanti all’antenna furono ceduti al Comune. "Furono ceduti dalla Cooperativa che a suo tempo ottenne l’autorizzazione alla edificazione degli stabili qui intorno – ricorda il dottor Turio – perciò l’uso che è stato fatto di una porzione dell’area per la sgambatura dei cani destinandola all’antenna del gestore Iliad (che è un servizio di pubblica utilità), teoricamente non rientra in quello che sarebbe stato lo scopo della cessione dei terreni al Comune. Saranno fatte verifiche mirate". Intanto prosegue il confronto tra il Comune e il gestore Iliad. L’amministrazione ha chiesto o una ricollocazione alternativa (non facile in questa zona) oppure che l’antenna sia orientata senza impattare su abitazioni, scuola e parco pubblico. L’area sgambatura dei cani dove sorge il ripetitore è rimasta a disposizione dei cittadini. Se l’impianto sarà attivato, il Comune chiederà il monitoraggio continuo delle emissioni elettromagnetiche a cui far partecipare i propri tecnici dell’ufficio ambiente da affiancare a quelli di Arpat. Più misure di mitigazione visiva da studiare nei dettagli.

Monica Dolciotti