Riapre il reparto covid a Campiglia

L’Asl predispone il ripristino dei posti letto, la protesta dei sindacati: "Chiude la riabilitazione, è un errore"

Reparto Covid (foto di repertorio)

Reparto Covid (foto di repertorio)

Campiglia Marittima, 2 gennaio 2022 - Riapre il reparto covid positivi all’ex ospedale di Campiglia Marittima. Dopo un mese di crescita costante dei contagi, nonostante i ricoveri siano nettamente inferiori a quelli registrati in passato, l’Asl ha predisposto il ripristino di tutta una serie di posti letto per far fronte alle eventuali necessità ed emergenze. Ma per la sede di Campiglia Marittima, dedicata alla riabilitazione, già in passato c’erano state polemiche per l’utilizzo come raparto covid per i casi meno gravi. Contrari anche questa volta i sindacati Uilfpl e FpCgil.

"Apprendiamo dagli operatori che l’Azienda Asl ha disposto la chiusura della riabilitazione di Campiglia trasformandola in Reparto covid positivi – incalzano Paolo Camelli Uilfpl e Simone Assirelli FpCgil - una scelta che non condividiamo e lo abbiamo comunicato all’Azienda chiedendo un confronto sulle possibili alternative. Non siamo stati ascoltati ed oggi prendiamo atto che l’Azienda segue la sua strada che riteniamo sbagliata sotto il profilo della tutela dei cittadini e degli operatori. Aprire un’area ‘covid positivi’ a Campiglia è la scelta peggiore considerato che la struttura non è minimamente attrezzata per gestire una patologia infettiva acuta tantomeno da un punto di vista medico e da quello diagnostico. Inoltre si deve considerare che nella struttura di Campiglia vengono erogate altre prestazioni quali attività ambulatoriali e di salute mentale che si troveranno a diretto contatto con una patologia infettiva in ambiente non protetto". Uilfpl e FpCgil contrari anche sulle scelte che riguardano gli ospedale di Piombino e Cecina."

"La stessa situazione del presidio di Cecina e di Piombino è sottoposta a rimodulazioni di attività importanti quali la riduzione dell’area medica e delle sale operatorie. Ci sorprende che gli stessi sindaci, in primis quello di Campiglia, di Cecina e di Piombino non abbiano espresso la loro opinione in merito o se lo hanno fatto dobbiamo ritenere che concordano con le decisioni aziendali. E’ nostra convinzione che in questa fase avremmo dovuto riutilizzare il setting cure intermedie di Villamarina che con i suoi 20 posti letto, già sperimentati nel 2020, poteva contribuire adeguatamente allo sforzo a cui sono chiamati operatori e servizi per gestire l’attuale picco pandemico. L’azienda ha preferito sopprimere un importante servizio di riabilitazione privando molti cittadini di prestazioni essenziali. Come accade spesso l’Area Sud è figlia di nessuno".