Revoca domiciliari, no della Procura

Livorno, l’interrogatorio a Milano dei due calciatori arrestati per stupro. "Abbiamo potuto chiarire"

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La Procura della Repubblica di Milano ieri, alla fine degli interrogatori di garanzia, ha dato parere negativo alla revoca degli arresti domiciliari per Mattia Lucarelli e Federico Apolloni (entrambi calciatori del Livorno). Sono da venerdì 20 gennaio agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza americana. I fatti risalgono alla notte tra il 26 e il 27 marzo 2022 a Milano.

L’istanza di revoca della misura cautelare è stata formalizzata dall’avvocato Leonardo Cammarata durante gli interrogatori di garanzia dei due giovani davanti alla gip Sara Cipolla.

Il procuratore aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo hanno ritenuto che le versioni dei fatti fornite dai due calciatori del Livorno non hanno mutato il quadro probatorio a loro carico. La giudice Cipolla si è riservata sulla decisione.

"Siamo innocenti, ma siamo pentiti per le parole offensive e volgari rivolte a quella ragazza straniera". Sono le parole di Lucarelli e Apolloni che ha riportato il loro difensore Leonardo Cammarata al termine degli interrogatori di garanzia davanti al gip Sara Cipolla.

"È stata una liberazione poter raccontare la nostra versione" hanno detto Lucarelli e Apolloni (stando al loro legale) su quanto è successo la notte tra il 26 e il 27 marzo dell’anno scorso quando insieme a tre amici hanno offerto un passaggio in auto alla studentessa americana, conosciuta all’esterno della discoteca Il Gattopardo. Invece di riaccompagnarla a casa, la portarono in un appartamento in zona piazzale Libia, ovvero l’abitazione di Mattia Lucarelli, che all’epoca giocava in una squadra di serie C, la Sangiovannese. Lì sarebbe stata consumata la violenza sessuale di gruppo. Sono accusati di concorso nel reato gli altri tre ventenni che erano quella notte con Lucarelli e Apolloni.

Mattia Lucarelli è stato accompagnato a Milano ieri dal padre Cristiano (ex calciatore amaranto, che ha postato un video su Istagram e Facebook per professare l’innocenza del figlio). Ha risposto per 90 minuti alle domande, come Federico Apolloni, accompagnato dal padre e dal fratello.

Sempre l’avvocato Cammarata ha espresso la sua "soddisfazione per il supplemento di indagini che la Procura di Milano si è detta pronta a fare sul video cancellato" perché la fidanzata di uno dei due calciatori indagati non lo vedesse. Secondo Lucarelli e Apolloni mostrerebbe "un rapporto sessuale consenziente" ha sottoloineato l’avvocato Cammarata. "Su quel video, realizzato con un cellulare, si faranno accertamenti informatici, – ha precisato l’avvocato Cammarata – ma abbiamo chiesto anche una rilettura più approfondita delle trascrizioni (la studentessa americana non parla italiano) che in alcuni punti risulterebbe incomprensibile e anche altre cose su cui preferisco non riferire".

M.D.