"Smaltimento dei rifiuti, a Livorno va fatta anche la bioraffineria"

Il segretario della Cgil, Zannotti: "E il Picchianti si chiude soltanto quando sono in funzione nuovi impianti"

Fabrizio Zannotti, segretario Cgil Livorno (Foto Novi)

Fabrizio Zannotti, segretario Cgil Livorno (Foto Novi)

Livorno, 28 dicembre 2022 - Il tema dei termovalorizzatori come leva per incentivare invedstimenti e occupazione sul territorio livornese lanciato dal vescovo Simone Giiusti nell’intervista esclusiva rilasciata a "La Nazione" ha destato molte reazioni. Fabrizio Zannotti, segretario confederale Cgil, interviene per dire la sua.

"Sulla questione dei rifiuti c’è superficialità riguardo alla loro gestione complessiva, che non è solo gestione del rifiuto urbano in quanto tale, – premette Zannotti – ma è anche gestione dei componenti plastici non riciclabili al 100% , che possono diventare un’opportunità di sviluppo e lavoro. Cgil, che ha le idee chiare, le sta proponendo a tutte le istituzioni dal Comune fino alla Regione".

Esiste una percentuale di rifiuti non riciclabili destinata o alle discariche o ai termovalorizzatori?

"Il ragionamento che deve essere fatto è quello di ridurre al massimo la massa dei non riciclabili, ma servono impianti per ottimizzarne il riciclo. Più altri impianti intermedi che devono servire a trasformare il rifiuto non riciclabile in materia prima seconda".

Un esempio?

"Dalla plastica non riciclabile si possono riprodurre le materie prime derivate dal petrolio come il gasolio. Ci sono progetti sponsorizzati dalla Regione con i quali i pescatori durante il fermo biologico escono con le barche per pescare le plastiche abbandonate. Tali plastiche si possono inserire in impianti pirogassificatori per produrre gasolio (bio-diesel), oppure syngas (per alimentare centrali elettriche). E tra gli scarti di questo tipo di impianti c’è il carbone attivo che serve per la depurazione delle acque".

Tali impianti a ciclo chiuso non hanno emissioni?

"Non le hanno. L’anidride carbonica che producono può essere immagazzinata e venduta. Non si butta via nulla".

Tornando alla complessità del tema dei rifiuti, deve essere affrontato a 360 gradi...

"Come Cgil riteniamo che si possa andare al superamento di impianti come i termovalorizzatori (tipo quello del Picchianti) solo ed esclusivamente se avremo nuovi progetti da realizzare sul territorio a garanzia della tenuta complessiva del sistema. E a garanzia della tenuta occupazione, sulla quale non facciamo sconti a nessuno. Chiediamo di stringere i tempi sui nuovi impianti".

Esistono impianti di ultima generazione funzionali anche alle bonifiche dei terreni industriali, lei cosa ne pensa?

"Impianti di questo tipo avrebbero un’utilità per tutto l’ambito costiero. E potrebbero produrre bio-diesel e syngas senza emissioni all’esterno".

Zannotti conclude: "Il progetto che Eni ha presentato per il bando regionale per i termovalorizzatori, del quale ha parlato il vescovo Giusti, mi auguro che sia presentato al più presto alla città e alle parti sociali. Sia chiaro che non deve esserer alternativo alla bioraffineria".

Monica Dolciotti