Rifiuti-Zero: l’inceneritore non salva i posti di lavoro

"Gli ultimi avvenimenti riguardanti Aamps ci hanno spinto a fare alcune riflessioni sulla situazione del personale aziendale, soprattutto dopo lo sciopero contro la chiusura dell’inceneritore, che ha portato alla luce una serie di richieste di stabilizzazioni e tutele salariali che nulla hanno a che fare con l’impianto". Ad intervenire è il Coordinamento provinciale Rifiuti-Zero Livorno.

"Dopo l’ingresso di Aamps in Retiambiente, voluto e sostenuto dai sindacati, è naturale confrontare i numeri dell’azienda livornese con quelli delle altre del gruppo. – sottolinea Rifiuti-Zero Livorno – Aamps serve il 16% della popolazione gestita da Retiambiente e il 3% della superficie territoriale, però ha il 20% del personale del gruppo, senza contare che l’ingresso dei 92 addetti allo spazzamento di AVR aumenterà tale percentuale rispetto alle altre aziende che gestiscono lo spazzamento con proprio personale". Aggiunge: "Aamps da sola ha quasi metà dei funzionariquadri dell’intero gruppo, il 31% degli impiegati di tutta l’area di Retiambiente. Ha il doppio degli impiegati sul totale dei propri dipendenti, in confronto alle altre aziende del gruppo (30% Aamps contro il 15% delle altre). Non auspichiamo licenziamenti, nè riduzioni salariali, anzi vogliamo modalità di raccolta porta-a-porta e impianti di riciclo ad alto tasso di manodopera". Ma "Aamps ha un dipendente ogni 344 abitanti serviti, le altre aziende uno ogni 490 abitanti. Aamps 4,3 dipendenti per kmq di territorio, le altre 0,4 dipendenti per kmq. Numeri allucinanti".