Rigassificatore, il blitz di Ferrari

Piombino, il sindaco ha incontrato il ministro Cingolani chiedendo garanzie per il porto e la città

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Il sindaco Francesco Ferrari a Roma dal ministro Roberto Cingolani per parlare del rigassificatore. "Insieme agli onorevoli di FdI Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera dei Deputati, e Riccardo Zucconi – spiega Ferrari – ho incontrato il Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani per trattare la questione del rigassificatore a Piombino".

"Abbiamo esposto – continua Ferrari – le criticità che causerebbe alla diversificazione e al rilancio economico e turistico della città e a quanto danneggerebbe l’immagine di un territorio che sta faticosamente cercando di riscattarsi dopo anni di profonda crisi industriale. In questa occasione abbiamo voluto esporre al Ministro quanto la città abbia invece bisogno di attenzione sul tema delle bonifiche e su tutte quelle necessità che abbiamo condensato nel nostro Patto per Piombino che, nell’occasione, gli abbiamo consegnato. Lo scopo è quello di fare della nostra città un polo sperimentale di transizione ecologica attraverso un intervento serio e organico volto alla riqualificazione ambientale. A detta del ministro Cingolani una decisione definitiva in merito al posizionamento del rigassificatore non è ancora stata presa e dipende dai rilievi tecnici in corso da parte di Snam ma, assicura, terranno conto anche delle necessità dei territori".

Oltre agli accordi per aumentare le fortniture da Algeria ed Egitto, nel ventaglio di soluzioni alternative al gas russo, ci sono infatti due nuovi rigassificatori galleggianti di media taglia da 5 miliardi di metri cubi ciascuno "che vengono ormeggiati. In particolare su Piombino - ha anticipato il ministro - l’accordo preliminare prevede che, siccome una di queste navi non può occupare un molo per 20 anni, perché il porto ci perde, sarà ospitata per un periodo limitato, tipicamente 1-2 anni, il tempo di completare un po’ più a largo il punto di innesco e di attacco alla tubazione".

Comunque il progetto per Piombino è ancora da mettere a punto. Il posizionamento del rigassificatore galleggiante nella parte sud est del porto non dovrebbe interferire conb il traffico passeggeri, ma visto che servono 500 metri di distanza di sicurezza, potrebbe creare problemi allo sviluppo delle nuove benchine. Ed è per questo che da più parti si chiede un progetto complessivo per Piombino in modo da poter dare una risposta a un’emergeza nazionale da un lato e dall’altro non frenare le attività produttive, ma semmai intervenire per sciogliere i nodi che frenano la ripresa del polo siderurgico.

m.p.