Rigassificatore, Ravenna accelera

Mentre Piombino frena l’Emilia Romagna fa l’accordo

Mentre a Piombino c’è resistenza sull’ipotesi di posizionamento di uno dei due nuovi maxi rigassificatori coi quali il governo italiano punta ad affrancarsi dal gas russo, Ravenna non solo accoglie l’opzione a braccia aperte ma corre spedita verso il fregio di hub nazionale del gas. La disponibilità della città romagnola a ospitare la maxi piattaforma con cui il Gas naturale liquefatto (Gnl) potrà essere immesso nella rete energetica nazionale è stata al centro di un incontro tra il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani e il governatore Stefano Bonaccini che sostanzialmente ha dato luce verde all’operazione, insieme all’impegno per la realizzazione di un doppio parco eolico-fotovoltaico, sempre offshore. È l’ufficialità alla quale Ravenna aspirava da tempo, forte di un terminale marino che ha in seno infrastrutture eventualmente riconvertibili, una rete a terra collaudata per il trasferimento dell’energia nel Nord Italia e un deposito costiero di Gnl attivo dallo scorso autunno. Ora la palla passa ai rilievi tecnici, per lo più verifiche ingegneristiche su quale soluzione intraprendere tra le due-tre strade percorribili. In generale, spiega la Regione, i tempi di attivazione potrebbero essere anche inferiori a 12 mesi.