Le 'rovine' delle terme fanno paura ai residenti

Cittadino cronista

Lucia Gori mostra i rifiuti abbandonati nella palazzina con la torretta

Lucia Gori mostra i rifiuti abbandonati nella palazzina con la torretta

Livorno, 26 aprile 2019 - Sulle rovine dell’ottocentesco casa colonica, è sorto un edificio sormontato da una torre, diventato parte integrante dello stabilimento termale delle ‘Acque della Salute’ in piazza Dante. Qui hanno avuto sede, agli inizi del’900 gli uffici amministrativi della società che gestì lo stabilimento termale. Poi negli anni’70 e anni’80 gli alloggi dei dipendenti dello stabilimento della Coca Cola.

Oggi questo edificio, che appartiene alle imprese Cagliata e Bottoni, è in disuso e in balia di vandali, senza tetto, spacciatori e tossicodipendenti. Nelle vicinanze abitano diverse famiglie, allarmate per questa situazione di degrado e pericolo, che rischia di diventare un’emergenza vera e propria.

All’interno del vecchio immobile, tra i cumuli di rifiuti di ogni tipo abbandonati, martedì 23 aprile c’è stato un incendio; spento dai vigili del fuoco. Una donna che abita accanto al complesso termale, Lucia Gori, alla vista del fumo e impaurita per l’acre odore prodotto dal rogo, è uscita in strada e ha fermato una pattuglia dei carabinieri che stava passando di lì e ha chiesto aiuto. Sul posto sono intervenuti anche i vigili urbani.

«Noi residenti di piazza Dante e via Orosi – ha detto Lucia e con lei i vicini – abbiamo paura. In questo edificio abbandonato ci vicino senza tetto in condizioni di igiene e sicurezza assolutamente precarie. Basti vedere l’ennesimo incendio che c’è stato. Ma qui trovano rifugio anche spacciatori e tossicodipendenti. Basta contare le centinaia di boccette con il metadone e le siringhe abbandonate nel cortile recintato dello stabile, facilmente aggirabile. Chiunque può entrate».

Si domandano i cittadini: «I proprietari cosa fanno? Stanno a guardare, ho hanno intenzione di rendere definitivamente inaccessibile e sicuro questo immobile? Il Comune a sua volta perché non gli intima di prendere provvedimenti, prima che accada una tragedia?».

L’architetto Riccardo Ciorli, funzionario del ministero dei beni culturali, esprime la sua «forte preoccupazione per «lo stato in cui versa tutto il complesso monumentale al quale appartiene l’edificio con la torre, un tempo sede degli uffici amministrativi». Lancia poi un allarme: «Va bene tenere pulito all’interno del complesso termale, ma bisogna fare attenzione alla presenza delle polle d’acqua sotterranee, che ancora esistono – mette in guardia Ciorli – perché possono compromettere la stabilità del terreno. Le polle delle acque termali sono 5 ed erano collegate ad altrettante fontanelle, dalle quali si attingeva la famosa acqua purgativa».