Rubati aiuti ai profughi ucraini nella sede Unicef

Portati via anche i gadget da mettere in vendita per raccogliere fondi

Vittorio Mosseri presidente Comunità ebraica di Livorno

Vittorio Mosseri presidente Comunità ebraica di Livorno

Livorno, 15 marzo 2022 -  Hanno rubato gli aiuti destinati ai profughi. Ladri forse la notte tra domenica e lunedì, senza alcun scrupolo, si sono introdotti all’interno della sede della delegazione livornese di Unicef in via Terreni dove erano stati sistemati gli aiuti raccolti per la popolazione Ucraina. I ladri, bene informati a quando pare perché hanno agito a colpo sicuro, se ne sono impossessati e li hanno portati via. Hanno rubato anche i gadget da mettere in vendita per raccogliere fondi. È il caso di dire che non c’è veramente più limite al peggio quando vengono messe in atto simili azioni di sciacallaggio. I ladri sapevano infatti che nella sede Unicef di via Terreni erano stati immagazzinati i beni destinati agli ucraini. Hanno agito indisturbati. Nessuno nei dintorni si è accorto di nulla. Sul posto sono intervenuti gli agenti delle volanti avvertiti dai responsabili Unicef quando ieri si sono recati in via Terreni per aprire la sede.

Ma la macchina della solidarietà anche a Livorno è in moto. Vittorio Mosseri, presidente della Comunità ebraica di Livorno, ci spiega l’iniziativa in atto che vede coinvolti anche gli ebrei livornesi per aiutare la popolazione e i profughi ucraini, in fuga dalla loro paese a causa della guerra scatenata dalla Russia.

«Ci stiamo coordinando con l’Unione delle comunità ebraiche d’Italia per raccogliere tutto quello che è necessario per la popolazione Ucraina, dai medicinali ai generi alimentari non deperibili, fino alle coperte e indumenti caldi. L’Unione delle comunità ebraiche ci fa sapere quello che serve, noi dopo averlo raccolto o lo spediamo o lo inviamo a Roma perché sia recapitato a chi ne ha bisogno". Ma i profughi che scappano hanno bisogno anche di una casa perché hanno perso tutto.

"Infatti allo stesso tempo stiamo facendo una ricognizione degli alloggi liberi nelle disponibilità della Comunità ebraica di Livorno - aggiunge il presidente Mosseri - per dare un tetto ai profughi ucraini, non solo ebrei ma anche a tutti gli altri. La nostra disponibilità è a sostegno di tutti coloro che stanno lasciando l’Ucraina costretti dal conflitto scoppiato il 24 febbraio. Un conflitto che fa ripiombare l’Europa indietro a sett’anni fa quando fu dilaniata dalla secoda guerra mondiale, che tanti lutti, persecuzioni e distruzioni porto con sé".

Monica Dolciotti