Sciopero dei lavoratori Alp E presidio davanti all’Authority

"No" dei portuali al taglio dell’integrativo chiesto dal Cda per ripianare la situazione debitoria

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Presidio ieri dei lavoratori Alp davanti alla sede della Autorità Portuale per lo sciopero di 72 ore (iniziato alla mezzanotte di giovedi) proclamato dal sindacato Usb contro il taglio del premio e dell’integrativo che l’azienda ha chiesto ai lavoratori.

Ma prima di questa iniziativa, il 27 giugno il cda Alp ha incontrato la Rsu. Questo dopo 50 giorni dalla richiesta di incontro fatta da Usb, successiva al cambio dei vertici societari con il passaggio dall’amministratore unico al cda dove siedono i 14 soci di Alp, inclusa l’Autorità Portuale. Il cda di Alp (eletto il 13 maggio) ha riferio che l’azienda "ha una situazione debitoria – fa sapere Massimo Mazza di Usb – pari a 22 mila euro. In più è arrivata da Inps una sanzione pecuniria per l’invio di dati errati. Più una richiesta danni di un socio Alp per un incidente capitato a un lavoratore somministrato per 229mila euro. A fronte di tutto ciò Alp ha dovuto accantonare nel fondo rischi circa 120 mila euro". Facendo una somma di tutte queste incombenze economiche, che ammonterebbero a un terzo del capitale sociale, Alp ha dovuto ricapitalizzarsi per 144mila euro. "Alp ci ha chiesto così di rivedere il contratto di secondo livello firmato un anno fa e tagliare il premio e l’integrativo. Il premio ci è stato già tolto, ma sull’integrativo non arretreremo". Intanto l’Autorità Portuale , l’ente conciliatore, ha fatto sapere che "non interverrà – conconclude Mazza – come ha riferito l’assessore al porto Barbara Bonciani in consiglio comunale".