Sciopero nelle scuole comunali

Lavoratori ‘rompono’ con l’amministrazione: "Troppi problemi"

Bimbi di una scuola materna (foto archivio)

Bimbi di una scuola materna (foto archivio)

Livorno, 25 marzo 2019 -  Niente scuola il 2 aprile, martedì della prossima settimana. L’assemblea delle lavoratrici dei servizi educativi del comune ha deliberato per quel giorno un’intera giornata di sciopero. Alla base di questa decisione – come spiegano Letizia Carmignani (rsu aziendale Cgil), Giovanni Golino (segretario generale Fp-Cgil), Rosa Distaso (rsu aziendale Uil) ed Emilio Chierchia (segretario provinciale Uil Fpl) – ci sono le molte cose che non vanno nei servizi all’infanzia comunali.

Si parte con «le assunzioni del personale in ruolo» che, spiegano i sindacalisti, «sono insufficienti». «Nonostante la possibilità di attingere a due graduatorie – attaccano Cgil e Uil – l’amministrazione non provvede a fare le necessarie assunzioni: su 140 posti di lavoro esistenti, di fatto, abbiamo 120 insegnanti e educatrici di ruolo. La sostituzione del personale avviene tramite il ricorso al lavoro in somministrazione: il budget risulta però ormai gravemente insufficiente». La situazione rischia di peggiorare ulteriormente nei prossimo mesi per effetto delle fuoriuscite a causa della cosidetta ‘quota 100’.

I sindacati, inoltre, chiedono «sostituzioni del personale in malattia anche al di sotto dei trenta giorni di certificazione» e denunciano «il mancato rispetto della clausola di monitoraggio dei ‘pacchetti orari’ relativa all’accordo sulle sostituzioni brevi».

Nel mirino anche «la non corretta organizzazione della formazione in servizio: da una parte c’è il tentativo di addossare oneri di spesa a carico delle lavoratrici, dall’altra la registrazione degli incontri che genera una violazione della privacy. Siamo inoltre in disaccordo con la somministrazione di test individuali di chiaro impianto valutativo».

Da correggere poi, sempre secondo i sindacalisti, «l’impropria e arbitraria attribuzione di ferie effettuata nel periodo di chiusura dei servizi per le festività natalizie».

Infine, c’è la questione dei carichi di lavoro e il loro livello di stress dei lavoratori a causa delle «sempre più frequenti richieste di tipo gestionale e amministrativo: «chiediamo dunque – dicono i sindacati – che tali mansioni non si sommino nel tempo in modo indefinito, ma che restino contingentate al minimo necessario. La qualità del benessere lavorativo risulta infatti fortemente compromessa, facendo apparire sempre più imminenti le possibili denunce di stress da lavoro correlato. Si chiede infine che venga discusso un sistema di pause all’interno dell’orario di lavoro affinché in qualsiasi turno il personale possa fruire del pasto».